Noyz Narcos: "Tutti i nuovi mostri della mia musica"
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Noyz Narcos: "Tutti i nuovi mostri della mia musica"

Il rapper romano presenta "Monster reloaded", repack del disco uscito nel 2013 e diventato già cult nell'underground

Parlando di rap e hip hop italiano non si può non citare Noyz Narcos. Il 2013 è stato l'anno del suo "Monster", quarto album ufficiale che lo ha consacrato una delle realtà italiane più forti nell'underground. Nonostante i numeri da major nelle vendite e nei live di tutto questo 2014 Noyz Narcos resta infatti lontano dalle dinamiche delle multinazionali se non per appoggiarsi nella distribuzione quando le richieste diventano ingestibili su larga scala. Tutta la musica di Monster nasce da Propaganda Records, la label romana che ha prodotto alcuni tra gli artisti più apprezzati nella scena hip hop e undeground degli ultimi anni. Da "Alfa alfa" a "Game Over" passando per le collaborazioni come "Dope Boys" con Nex Cassel, i brani di Monster hanno fatto il giro della penisola. Un successo che un anno dopo sfocia in un repack studiato, "Monster reloaded" con due nuovi singoli, ‘Aspetta la notte’ prodotto da Banf e ‘Charlie Sheen’ di Sine. In più due remix, il primo della title track ‘Monster’ realizzato da Salmo e il secondo del producer siciliano Big Joe per la traccia ‘Via con me. Abbiamo parlato con Noyz di un anno di musica e date, dal nuovo video di "Aspetta la notte" ai progetti per il futuro. 

E' passato oltre un anno dal lancio di Monster, sei soddisfatto?

Molto, posso dirmi davvero contento per il risultato che abbiamo ottenuto. Dalla lavorazione alla promozione fino alla parte più importante, i live. Sono davvero contento del tour di Monster, è andato alla grande e ho visto una grande risposta del pubblico, indispensabile e stimolante. 

Da qui la scelta di lanciare Monster Reloaded, cosa c'è di nuovo?


Sono uscito con un singolo e un video nuovo, "Aspetta la notte". Ho fatto quello che in gergo chiamiamo "tappetone", un po' al passo con i tempi. Avevo già in mente di fare qualcosa di simile e l'ho scritto con le idee chiare. L'altro inedito invece è un "classicone" con Sine, un singolo "banger". Per quel che riguarda i remix invece c'è poco da dire, ho lasciato totalmente carta bianca a Salmo e a Big Joe, due artisti che stimo tanto e di cui mi fido ciecamente. 

Perché hai scelto di fare un tributo a Charlie Sheen?

E' un attore a cui sono molto legato, fin dall'infanzia. Ho visto i suoi film, l'ho apprezzato per il suo stile. E' un personaggio controverso, negli anni ha combinato davvero un sacco di guai. Volevo un brano "banger" e ho scelto di intitolarlo con il suo nome...


In "Monster" parli dei vari significati che possono avere i mostri. Ne hai conosciuti in questo 2014? Sia nel bene che nel male...

Il concetto base di "Monster" nasce da un significato duplice. Non parla solamente dell'accezione negativa del termine mostro ma anche della "mostruosità" positiva. Prendo ad esempio Frankenstein, è un mostro, mette paura e spaventa, tuttavia nasconde diversi altri lati che vanno scoperti, letti e interpretati. Per quanto riguarda quest'anno non saprei dirti quali mostri ho incontrato, nel bene o nel male, sarebbe impossibile rispondere...

Continui ad essere un portabandiera dell'underground. Tante realtà hanno capito di poter fare a meno delle major: ripercorriamo in ritardo la storia dell'hip hop in Usa?

Io continuo ad essere un artista indipendente con la mia etichetta. Non ho il supporto di nessuno anche se ci potrebbe essere, anche se potremmo allargare il nostro raggio d'azione. Negli ultimi anni però parecchi eventi ci hanno impedito di fare questi passi e spero che in futuro si cresca ancora. Il tempo passa per tutti e anche chi ascolta deve fermarsi e pensare a come cambiano le dinamiche con il passare degli anni. Si cresce, cambiano le collaborazioni e ci sono evoluzioni. E' normale... Mi piacerebbe fondare prima o poi una mia label, che seguisse anche altri artisti selezionati da me. So però che per un progetto del genere ci vuole molto tempo, forse un giorno...

Il mercato del rap e dell'hip hop italiano resiste nelle classifiche. Non è solo una moda?

Non credo proprio. Semplicemente è successo quello che nel resto del mondo succedeva già da tempo. Qui ci siamo arrivati semplicemente dopo. Ora il rap è diventato il linguaggio più accessibile, la musica più ascoltata. E' stato un terremoto che è esploso nel giro di tre anni a questa parte ma era inevitabile. Non c'è una moda, basta guardare il resto del mondo dove l'hip hop e il rap sono arrivati molto prima. Siamo semplicemente in ritardo, come sempre. 

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Matteo Politanò