Musica

Niccolò Agliardi: la magia della canzone instant

Storie coraggiose di uomini e donne che diventano brani scritti in tempo reale davanti alle telecamere di "Dimmi di te".

Sono storie di riscatto, storie di persone che hanno combattuto e si sono guadagnate una seconda chance. Racconti di vita vissuta che sono il cuore di Dimmi di te, in onda su Rai 1 in seconda serata ogni martedì sera (share sopra l'8%) con la regia di Stefano Vicario. 

Ideatore e conduttore del programma prodotto da Gloria Giorgianni (il capo degli autori è Achille Corea) è Niccolò Agliardi, cantautore, scrittore e compositore che con Dimmi di te si confronta con un format televisivo originale e di qualità.

Noi di Panorama Niccolò, la sua musica e i suoi libri (Ti devo un ritorno, Salani) li conosciamo bene. E ricordiamo le intense performance sold out con la sua band durante gli eventi di Panorama d'Italia. A Milano, Spoleto, Palermo, Matera... In scaletta le canzoni di Niccolò, comprese quelle scritte per Braccialetti Rossi, e un omaggio a Francesco De Gregori (Sangue su sangue). 

Le storie che animano Dimmi di te diventano nel corso della trasmissione lo spunto per canzoni che nascono in modalità "instant" grazie ad Agliardi, alla sua solidissima band (Giacomo e Tommaso Ruggeri Francesco Lazzari Gianluigi Fazio) e al contributo di colleghi come Emis Killa, Eugenio Finardi, Fabrizio Moro, L'Aura. 

"Appena ci hanno confermato il programma, io e miei ragazzi ci siamo ritirati per una settimana in collina e abbiamo buttato giù una decina di canovacci musicali senza però sapere ancora a quali storie sarebbero stati poi assegnati" racconta. Tutt'altra storia per il testo delle canzoni: le parole nascono realmente in quelle due ore in cui le telecamere sono accese. Due ore che vengono poi concentrate in sette-otto minuti. Non c'è niente di artefatto, è tutto vero. Siamo molto soddisfatti e appagati. Grazie al direttore di Rai 1, Angelo Teodoli che ha creduto in questo programma" spiega.

"L'impatto emotivo di queste storie? Io mi sono emozionato molto nella prima fase di lettura e ricerca. Da quel momento in poi ho dovuto impormi la lucidità nei confronti di quei racconti. Non dovevo farmi travolgere perché non volevo assolutamente che gli artisti, ospiti del programma, si sentissero infilati in un casino emozionale. Rimanere lucido è stato essenziale per indicare con gli occhi, alle telecamere e al regista, quel che succedeva nel mio spazio vitale" racconta Agliardi.

"Ho coinvolto nel programma artisti in cui riponevo la mia totale fiducia e viceversa. Non c'erano puntate-pilota, quindi è stato un atto di fede. In Dimmi di te i musicisti non vengono a promuovere se stessi: sono al servizio delle storie degli altri. Una professoressa dell'università, che mi ha insegnato ad amare Dante, diceva che i grandi scrittori hanno realizzato i loro capolavori quando si sono ispirati ad altri e non a se stessi. Ecco, prendere la giusta distanza dal proprio ego significa diventare più liberi". 

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Gianni Poglio