Musica

Michael Jackson, 5 anni dopo, un ricordo

MJ, come veniva chiamato. Oppure "The King of Pop", si spegneva il 25 giugno 2009 in seguito ad un arresto cardiocircolatorio dopo l'assunzione letale di un forte anestetico. Le foto del percorso artistico della più grande popstar di tutti i tempi

Quando 5 anni fa se ne andava la più grande popstar della storia della musica mondiale, Michael Jackson aveva venduto più di qualsiasi altro artista in assoluto.

Figlio di un operatore di gru, Joe Jackson, era nato a Gary, Indiana il 29 agosto 1958, penultimo di 10 fratelli. 

A 4 anni già si esibiva sulle note del mito del rythm and blues James Brown. L'infanzia e il rapporto con il padre Joe, che riunì i fratelli preparandoli alla vita di spettacolo, non furono delle più semplici e gli anni dell'innocenza se ne andarono tra impegni e prove estenuanti. I fratelli Jackson furono scritturati da locali notturni di dubbia fama, tra alcolici e spogliarelliste, quando Michael aveva poco più di 6 anni.

Nel 1969 dopo essersi esibiti come spalle dei più grandi artisti dell'etichetta soul Motown, sono notati e messi sotto contratto dal proprietario della major, Berry Gordy, che trasferisce tutta la famiglia a Los Angeles. I "Jackson Five", erano nati e di lì a poco avrebbero piazzato 4 singoli consecutivi al numero 1 delle classifiche.

I successi dei Jackson Five contribuirono a far crescere nella popolazione afro-americana uscita dagli anni dell'opposizione, un nuovo sentimento: quello dell' "aspirazione", stimolata del successo travolgente dei fratelli Jackson. Tuttavia il modello imposto dalla Motown e le limitazioni alla creatività portarono alla rottura con l'etichetta. Un nuovo contratto con la Epic  lasciò maggior respiro ai fratelli, che in questo periodo si spostano dai canoni soul alle sonorità disco. Il licenziamento del padre Joe da parte di Michael e il passaggio al produttore di fama mondiale Quincy Jones posero le basi per l'inizio della carriera solista.

Il primo lavoro di grande successo da solista arriva nel 1979, con "Off The Wall". L'LP si apre con un successo strepitoso: "Dont' stop 'till you get enough" . Vende oltre 5 milioni di copie in 5 anni.  Nel disco è presente un brano di Paul McCartney, "Girlfriend".

Gli anni '80 segnano l'apice della popstar dei record. "Thriller", l'album più venduto al mondo in assoluto, piazza 7 singoli nei primi 10 in classifica. Ma con "Thriller" cominciano le polemiche sul tradimento del cantante nei confronti della sua appartenenza al mondo afro-americano, quando nel video ufficiale il suo viso appare di colore chiaro, mutato. Nonostante gli attacchi della critica, nel 1987 esce "Bad", per molti il miglior lavoro di Jackson.

Nei tour dal vivo della seconda metà degli anni '80, Michael dà il meglio di se come performer. E'insieme Gene Kelly, Fred Astaire e ha la carica travolgente di un James Brown. Tutto in uno. 

Alla fine del decennio, il suo apice sembra passato. Ha molti dei critici più influenti contro, e si ritira nella sua tenuta-luna park, "Neverland". Nel 1993 arriva la prima accusa di molestie sessuali su minori. La sua immagine è rovinata per sempre e Michael comincia la sua dipendenza dai farmaci che anni dopo lo porterà alla morte. Neppure il fugace matrimonio con Lisa Marie Presley servirà a riabilitarne la figura. Neppure il matrimonio successivo con l'infermiera Debbie Rowe, dalla quale avrà due figli: Prince e Paris.

La carriera di Michael di fatto si chiude alla fine degli anni 90, e con l'ultimo album del 2001, "Invincible". Nel 2005 è scagionato dalle accuse di pedofilia degli anni precedenti ma Michael è ormai l'ombra di se stesso, consumato come si stavano consumando le sue ingenti finanze. 

Dipendente cronico dallo zolpidem (un potente ipnotico), la notte tra il 24 e il 25 giugno Michael non riuscì a prendere sonno. Il suo medico, il dottor Murray, gli somministrò una dose di propofol (un anestetico per l'induzione e il mantenimento della sedazione chirurgica). Michael non si sarebbe mai più svegliato. Ed il resto è la cronaca di un processo a carico di Murray, nulla a che vedere con l'arte di "The King of Pop".

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Edoardo Frittoli