Luca Tommassini dà i voti alle star del pop
Ufficio Stampa
Musica

Luca Tommassini dà i voti alle star del pop

I giudizi del ballerino-coreografo di X Factor che ha lavorato con star come Madonna, Michael Jackson e Whitney Houston. In libreria con "Fattore T".

Gli One Direction? Meritano il voto 8, «Perché dimostrano che nello show business le operazioni a tavolino possono funzionare». Britney Spears? Un 2 senza appello: «Se sali sul palco devi cantare, non parlare dei tuoi problemi». E Lady Gaga? «Adesso è sotto la sufficienza, ma per un artista come lei una stroncatura serve come stimolo».

A dare i voti è Luca Tommassini,il ballerino e coreografo che nella sua carriera ha lavorato con star come Madonna, Michael Jackson, Whitney Houston, e che oggi è il deus ex machina della messinscena che accompagna ogni concorrente del talent show X Factor.

Tommasini – che ora è anche in libreria con la storia della sua vita, Fattore T (Mondadori) – per una volta indossa i panni del giudice e dà la sua opinione sui grandi del pop internazionale. Sui talenti emergenti e consolidati dell’Italia. E anche sul Festival di Sanremo («Bocciatissimo: ormai rappresenta l’Italia che non funziona»).

Miley Cyrus: 7

«Sarebbe meglio che mantenesse di più il focus sulla musica. Invece nei video e sul palco, con tutti i suoi ammiccamenti sessuali, perde spesso l’occasione di far vedere quanto è brava. Il suo problema è che dietro tanta provocazione manca un’idea vera, è tutto fine a se stesso. Il mimare coiti e cavalcare sfere da demolizione è spettacolo puro ma vuoto. Alla fine stuzzica il mio sadismo e quello del pubblico: ci regala la scusa per criticarla».

Lady Gaga: 5

«In questo periodo si è persa, aspetto che si ritrovi perché ha una voce straordinaria. Dopo l’ultimo disco Artpop, che abbiamo già dimenticato, ora in American Horror Story – Hotel la vediamo in una versione stregonesca. La sua nuova metamorfosi è interessante, perché lei non è solo una cantante, è una creativa a 360°. Allora, come per ogni vero artista, una stroncatura serve ad alzare l’asticella».

Justin Bieber: tra 5 e 10

«Il prossimo ospite internazionale che avremo a X Factor non raggiunge la sufficienza, ma solo perché è acerbo. Sono convinto che sa scegliere le hit giuste e sa stare sul palco. Il tempo giocherà a suo favore e ci regalerà moltissime sorprese. Per questo, voglio dargli un voto doppio. Il 5 è uno stimolo a fare meglio. Se invece guardo la sua brevissima storia, merita un dieci. Perché questo ragazzo canadese ha già vinto. Che gli vuoi dire a Justin Bieber, che fa schifo? Impossibile. Lo vuoi criticare perché ha postato il lato B sul suo Instagram? I suoi coetanei di 21 anni postano di molto peggio».

Britney Spears: 2

«Ricordo i video di lei che brucia la casa o che si picchia con il marito. Ancora peggio, l’immagine di quando è entrata in un parrucchiere di Los Angeles e si è fatta rasare a zero. Ha strumentalizzato i suoi drammi, ma se sali su un palco devi cantare non parlare dei tuoi problemi. Perché la sua resta comunque una vita fortunata».

One Direction: 8

«La band si scioglie, ma il voto è per il logo “One Direction” e per chi l’ha creato – cioè il produttore britannico Simon Cowell, nonché creatore del format televisivo di X Factor. Ha preso cinque concorrenti e li ha uniti in una band che ha conquistato il mondo. Io e Simon abbiamo fatto lo stesso lanciando il quartetto vocale Il Divo, altro successo planetario. Sono operazioni fatte a tavolino? Sì, e funzionano. C’è molto da imparare da questo genere di strategie di showbusiness. Anche Madonna è un caso simile: è come se lei giocasse al solitario, solo che riesce a vincere sempre».

Taylor Swift: senza voto

«Taylor Swift non l’ho ancora capita. Parte dalla musica country poi diventa una popstar. Perché? Qual è il suo messaggio?».

Paul McCartney: 4

«Una volta ho fatto un errore enorme: ho chiesto a Madonna quando sarebbe andata in pensione. Mi ha divorato. La risposta comunque era: quando non avrò nulla da dire, non parlerò più. Ecco, nessuno può invitare Paul McCartney a smettere di cantare. Però quando confronti i dischi che fa da qualche anno per tornare alla ribalta con la sua storia, il risultato per lui è penalizzante».

Festival di Sanremo: 1

«Il Festival di Sanremo rispecchiava l’Italia e il suo mondo musicale, aveva un messaggio che arrivava al mondo. Ma dagli Anni 80 ha iniziato a perdere di senso. È sempre uno specchio, ma della parte più brutta dell’Italia, quella che non funziona. Ha ospiti internazionali mediocri, concorrenti medi, non è attuale, non è seguito dai giovani. Ogni puntata è troppo lunga e tutto il Festival si trascina per troppi giorni. Troppa pubblicità. Troppi soldi dati a chi lo presenta e troppi soldi spesi per una produzione che dovrebbe costare un decimo».

The Kolors: 7

«È la prima volta che mi piace un artista, in questo caso una band, di Amici. Però loro hanno qualcosa di internazionale, sono una ventata di aria fresca. Bucano lo schermo, basta guardare la faccia del frontman. E, grandissimo merito, mostrano noncuranza verso la televisione».

Marco Mengoni 8

Un giorno durante la sua partecipazione a X Factor, ero a pranzo con Loredana Bertè e Renato Zero. Abbiamo visto la sua cover di un brano di Zero e Loredana dice: “A Rena’, certo che sto Mengoni t’ha rotto er c***. È più bravo de te”. Lui potrà diventare quella popstar internazionale che l’Italia ancora non ha».

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Angelo Sica