Lou Reed, "Lulu": l'album stroncato dai critici, ma adorato da David Bowie
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Lou Reed, "Lulu": l'album stroncato dai critici, ma adorato da David Bowie

Furono terribili le recensioni che accolsero il disco dall'artista newyorkese con i Metallica. Oggi, il Duca Bianco lo riabilita: "Un capolavoro"

Tranne qualche sporadica eccezione, Lulu, l'album del 2011 inciso da Lou Reed con i Metallica venne massacrato dalla critica.

L'incontro tra due mondi musicali lontani e per certi versi opposti non convinse quasi nessuno. 87 minuti di suoni cupi e distorti accompagnati dalla voce ruvida e sgraziata di Lou, testi duri, intensi, quasi urticanti: no, non era un disco per palati facili, era un disco che andava capito, interpretato. Troppo difficile e troppo lontano dagli standard musicali del tempo.

Furono stroncature senza appello quelle riservate a Lulu. Come se ci fosse l'urgenza di archiviare quel sound e quella collaborazione fuori fagli schemi e da qualsiasi logica promozionale.

Ma nei gorni scorsi Lulu è stato riabilitato da un signore che di musica ne capisce. Si chiama David Bowie. Il Duca Bianco attraverso le parole dell'ex compagna di Reed, Laurie Anderson, ha fatto sapere di considerare Lulu un capolavoro, una delle vette della discografia del poeta di New York.

Così, la Anderson, nei giorni scorsi, nel mezzo del discorso pronunciato alla Rock and Roll Hall of Fame: "David è convinto che si tratti di un 'masterpiece', un album fondamentale".

Parole che invitano a riascoltare quel disco ostico e selvaggio, violento, pieno di rabbia e paura. E, forse per questo, così tanto snobbato.

Ma attenzione: l'arte non deve essere gradevole, deve essere solo se stessa, e tra le canzoni di Lulu, piaccia o meno, di senso dell'arte ce n'è tanto. Basta ascoltare, magari senza pregiudizi.

Il disco è ispirato all'omonima opera (scritta tra il 1928 e il 1935) del compositore austriaco Alban Berg. Una piece contro l'ipocrisia della società, che fa del moralismo legato alla fede e che vede il sesso come un atto demoniaco.

Lulu, nell'opera, è strumento del male e ed è la causa principale delle morti di tutte le persone con cui entra in contatto. Quello di Lulu è un erotismo che attrae e imprigiona gli uomini. Che riescono a liberarsi solo morendo.


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Gianni Poglio