L'opera di Jean-Fèry Rebel all'Auditorium di Milano l'11 marzo
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Musica

L'opera di Jean-Fèry Rebel all'Auditorium di Milano l'11 marzo

Ruben Jais dirige "laBarocca" alla riscoperta del grande compositore francese, allievo di Gian Battista Lulli

Mercoledì 11 marzo (ore 20.00), all’Auditorium di Milano, laBarocca, ensemble specialistico della “scuderia” di largo Mahler diretto dal fondatore Ruben Jais, ci accompagnerà Oltralpe, in un viaggio particolarmente interessante in terra di Francia, per conoscere la figura e l’opera di Jean-Féry Rebel (Parigi 1666 – Parigi 1747). Allievo di Jean-BaptisteLully (al secolo Gian Battista Lulli, fiorentino emigrato in Francia alla corte di Luigi XIV), nasce da famiglia musicale (il padre era cantore della cappella privata del re), studia da subito musica e a 8 anni viene visto da Lully che lo prende con sé come studente di violino e composizione. Così entra nella cappella musicale del “Re Sole”, attraversando vari passaggi in carriera, fino alla docenza all’Académie française.

In quel periodo" spiega Ruben Jais "in Francia c’erano la tragédie lyriquee l’opéra-comique, generi entrambi basati sulla ‘parola del canto’. L’innovatore Rebel lancia il ballet-pantomime (balletto pantomima), ottenendo grande successo. In questa occasione, laBarocca ne eseguirà 2: Les Plaisirs Champêtre e Les elements. Quest’ultimo è un pezzo davvero fantastico, perché, per descrivere i quattro elementi della natura l’autore, dovendo necessariamente partire dal caos originario, utilizza per la prima volta nella storia della musica quello che nel Novecento si chiamerà cluster, cioè i 12 semitoni sovrapposti insieme.

Questo perchè la musica doveva essere la nemesi della natura: caos degli elementi uguale cluster; poi, piano piano, nell’evoluzione dell’ouverture, dal caos si arriva alla consonanza perfetta, cioè l’intervallo di ottava. Il terzo brano, Le tombeau de Monsieur Lully, è stato appunto composto in memoria del proprio mentore, che ci introduce all’appuntamento di maggio, dedicato al compositore oriundo fiorentino”.

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Gianni Poglio