È morto Little Tony.  La musica, il ciuffo, il sorriso
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È morto Little Tony. La musica, il ciuffo, il sorriso

Il padre italiano del rock'n'roll è scomparso nella serata di lunedì 27 maggio 2013, all'età di 72 anni. Ecco perché la sua musica ci mancherà

Little Tony ci ha lasciato a 72 anni. Era malato di tumore alle ossa. Le ultime ore della sua vita le ha passate a Villa Margherita di Roma, ricoverato da tre mesi. Il suo nome era Antonio Ciacci, protagonista indiscusso della musica italiana. L'uomo del rock'n'roll all'italiana, quello con le giacche stravaganti, il ciuffo alla Elvis Presley, un sorriso travolgente. E una classe senza tempo.

Tra le se canzoni più note dall'inizio carriera al fianco dei suoi fratelli musicisti Enrico e Alberto, "Riderà" e "Cuore Matto". Ma anche "La spada nel cuore", "24 mila baci", "Profumo di mare" (ricordate la sigla di "Love Boat"?). Lui si chiamava Little Tony così per omaggiare Little Richard, uno dei più eclettici artisti rock/soul degli anni 60 (ancora in vita) che imitava alla perfezione.

Little Tony è uno di quelli che fine anni '50 era già in Inghilterra a cercare fortuna e tornando ha portato un bagaglio di influenze musicali che hanno dato una spinta eccezionale (leggasi vita e ritmo) al nostro canto melodico popolare. E ha superato con lo stesso sorriso di sempre i 50 anni di carriera. Non idolo degli stadi, non idolo dei palazzetti, ma re delle piste da ballo. Re della gente semplice. 

Musiche per film, musicarelli di cui è stato protagonista, Little Tony è stato un vero sex symbol dei suoi tempi. Le prime soddisfazioni per lui sono arrivate in Italia in duetto con Adriano Celentano nel 1961 con "24 mila baci". Con "Riderà" (1966) vende un milione di copie (e sembra che ne abbia venduti altri 14, di milioni di copie, durante la sua vita musicale). Numeri da grande protagonista delle classifiche.

Ha pubblicato (in totale) 50 diversi 45 giri fino a inizio anni '90 e 28 tra album e 33 giri. Nel 2004 aveva collaborato con Gabry Ponte per il brano "Figli di Pitagora". Nel 2006, durante uno dei suoi tanti concerti in giro per il mondo (era a Ottawa) era stato colpito da un infarto.

Fece anche della pubblicità di uno yogurt da bere, sembrava essere ormai in tornato in ottima forma nel 2008, quando partecipò a Sanremo con il brano "Non finisce qui" (nel 2003 aveva partecipato con Bobby Solo con il brano "Non si cresce mai" per un totale di 10 partecipazioni al Festival). L'ultima apparizione televisiva è stata ai "I migliori anni" di Carlo Conti nel marzo del 2013.

Lo avevamo un po' perso di vista, come a volte capita quando i grandi della musica diventano discreti e si fanno un po' da parte senza alimentare da soli il proprio mito, morendo di fama. Ma la sua musica, la sua energia (anche nei momenti più difficili, anche nelle più recenti apparizioni dove di certo non era in ottime condizioni di salute) ci ha sempre lasciato con il buonumore. È solo questo che devono fare i veri rocker.

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Alessandro Alicandri