Lana Del Rey, Lust for life: lezioni di stile - Recensione
Musica

Lana Del Rey, Lust for life: lezioni di stile - Recensione

Dal rap alle citazioni dei Beatles (con Sean Lennon), passando per Stevie Nicks. Un album lontano anni luce dal pop plastificato di questi anni

Lana Del Rey non è solo un'artista, ma un genere musicale. I suoi album vagano liberi mescolando suoni ed influenze, immersi in un gioco di rimandi e citazioni che evocano senza scadere mai nell'imitazione fine a se stessa.

Un esempio calzante è la brillante Tomorrow never came che inevitabilmente rimanda a Something dei Beatles (lo special guest del brano è guarda caso Sean Lennon). 

Non meno affascinante ed intensa Beautiful people beautiful con la vocalist dei Fleetwood Mac, Stevie Nicks. Gran pezzo. Niente male anche l'ipnotica Coachella- Woodstock in my mind. Tra le vette del disco, When the world was at war, we kept dancing, ovvero come regalarsi gioia e piacere nell'era di Donald Trump alla Casa Bianca. 

E poi, ancora, l'incursione rap di Summer Bummer con Asap Rocky e Playboi Carti e God Bless America - And all the beautiful women in it, la replica in musica a chi negli States vuol mettere in discussione i diritti civili. Tre le ballad vivamente consigliate, White Mustang, Groupie Love e Heroin. 

(Photo by Christopher Polk/Getty Images for Spotify)
Lana Del Rey 2017, Spotify Event in California

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Gianni Poglio