La Bussola: il ritorno del locale cult dove Mina diede l'addio alle scene
foto Colombo Francesconi, tratta dal sito www.bussolaversilia.it
Musica

La Bussola: il ritorno del locale cult dove Mina diede l'addio alle scene

Il leggendario "tempio" della musica dal vivo in Versilia ospiterà Party Pravo, Peppino di Capri, Gino Paoli e uno spettacolo dedicato a Lucio Battisti

Lì mosse i suoi primi passi la più acclamata fra le cantanti italiane, Mina. Agli esordi, quando ancora il suo nome d'arte era Baby Gate, da quel palco iniziò a far sognare con la sua voce quel pubblico che poi la fece diventare una star. E fu sempre lì, in un tendone poco distante diventato il punto di riferimento anche per le star internazionali, che oltre 40 anni fa la tigre di Cremona diede l'addio alle scene. Quanti ricordi per la “Bussola” di Focette, il locale cult degli anni ruggenti della Versilia.

Aperto nel 1955 da Sergio Bernardini, è stato il tempio della musica per eccellenza. Sul palco del celeberrimo locale si sono esibiti proprio tutti: da Adriano Celentano a Fabrizio De André, poi Aretha Franklin, Ray Charles, Miles Davis, Louis Armstrong e Marlene Dietrich, tanto per citarne alcuni. E quanti aneddoti legati a quel periodo d'oro: Peter Van Wood che fece impazzire il pubblico con “Butta la chiave” e la sua chitarra elettrica, Renato Carosone che strappò un contratto da capogiro per l'epoca (160mila lire a sera).

O quando Rita Pavone si rifiutò di cantare a Bussola piena solo perché il nome di Mina in cartellone era più grande del suo. O, ancora, quando Vittorio Gassman, spettatore in sala, si esibì sul palco, pregato da Bernardini che doveva tappare un buco, con il mattatore che si fece convincere ed esordì così: “Simpatici stronzi buona sera. Sia ben inteso, il più stronzo di tutti sono io, che accetto di fare certe cose e pure devo pagare il conto…”.

E ancora i recital da tutto esaurito di Charles Aznavour, Gilbert Becaud, Silvye Vartan, Johnny Holiday, e fra gli spettatori affezionati personaggi del calibro di Marcello Mastroianni, Erminio Macario, Carlo Dapporto, Gino Bramieri, Alberto Sordi, Alighiero Noschese, Federico Fellini e Giulietta Masina. Come a dire, le vette artistiche dell'Italia di quegli anni. Un grande passato che, ora vuole, proiettarsi nel futuro. Perchè, tra storia e mito, la “Bussola” riapre i battenti.

E per farlo punterà su tradizione e innovazione, alternando big conosciuti e molto amati dal pubblico che quel palcoscenico lo hanno già calcato. Il format si intitola Bussola d'Autore, e vedrà come direttore artistico il Maestro Giandomenico Anellino. Si parte martedì 30 aprile alle 21.30 col grande ritorno di Peppino Di Capri: lui, che ha appena festeggiato i 60 anni sulle scene, sente la Bussola come sua perché da qui, grazie all’intuizione di Bernardini, scalò il successo e a Focette si sposò con Roberta Stoppa a cui dedicò la celebre canzone ‘Roberta’. E struggenti emozioni promette anche l'ospite di venerdì 31 maggio: Patty Pravo.

Nicoletta Strambelli porterà una tappa del suo tour 2019, ripercorrendo una carriera partita dal Piper di Roma e da quello di Viareggio e sublimata proprio alla Bussola. Il 5 luglio toccherà allo spettacolo “Semplice Lucio” che vedrà protagonista proprio Giandomenico Anellino insieme a Roberto Pambianchi: un intero concerto dedicato a Lucio Battisti che nell’estate 1970 si esibì alla Bussola: il cantautore più amato di tutti i tempi arrivò in Versilia in sella a un cavallo insieme a Mogol, annunciando da lì il ritiro dalle scene.

Ultimo, in un calendario che si arricchirà strada facendo di altri importanti nomi della musica italiana, è il recital di Gino Paoli, in programma venerdì 23 agosto. Anche lui celebra 60 anni di carriera in quella Bussola dove nel 1961 scoccò l’amore per Stefania Sandrelli. Nel concerto «Due come noi che…» sarà accompagnato al pianoforte dal grande Danilo Rea, con una scaletta che spazierà dai grandi classici nazionali e internazionali, agli indimenticabili successi di Paoli. La strada per riprendere il posto che gli spetta nella storia della musica è tracciata. La Bussola è un mito che torna a vivere. Lunga vita ai miti.

Testo di Fabrizio Vincenti

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Gianni Poglio