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Kiss: la recensione di Monster

40 anni di carriera e non sentirli

C'è qualcosa di straordinario nel fatto che uno dei migliori dischi di heavy rock degli ultimi anni provenga da una band i cui due leader, Paul Stanley e Gene Simmons. hanno superato i 60 anni. Un bene per i Kiss che quest'anno celebrano 40 anni di carriera, e un male per questo genere di musica dove i gruppi storici invecchiano inesorabilmente senza che si intraveda qualche under 30 in grado di raccogliere il testimone. Detto questo, Monster è il disco che la band mascherata di New York cercava da tempo. Per trovare altrettanta intensità bisogna andare indietro di almeno vent'anni, fino a un album chiamato Revenge, prodotto dal guru degli studi di registrazione Bob Ezrin.

I Kiss versione 2012 suonano potenti e melodici. In una parola credibili. Nel senso che rispettano tutti i canoni dell'heavy rock ben suonato e ben curato dal punto di vista vocale. Porremmo dilungarci nell'analisi delle singole canzoni, alcune straordinarie come Right Here right now (la bonus track dell'album nella versione iTunes), Long way down o Wall of sound, altre banali come The devil is me. Ma la notizia vera è un'altra e l'ha svelata Gene Simmons a Billboard. Nel brano Freak avremmo potuto ascoltare la voce di Lady Gaga da sempre fan dei Kiss. Sempre Simmons ha dichiarato che la band ha preferito puntare su Paul Stanley, ma che comunque la porta per una collaborazione con la popstar più famosa del mondo rimane aperta. Non è un dettaglio, ma l'essenza dello stile Kiss, una band che guarda alla musica e al marketing con uguale interesse. Della musica si occupa Paul Stanley, del business Gene Simmons. Un teamwork che ha permesso ai Kiss di attraversare con successo quattro decenni proponendo hit rock'n'roll, brani disco muisc (I was made for lovin' you), suoni grunge (Carnival of soul) , suggestioni heavy metal (Creatures of the night) e addirittura un concept album con interventi orchestrali (The Elder).

Questo è il mondo dei Kiss, un gruppo-marchio che sopravvive a se stesso e ai cambiamenti di formazione. Una band brand che questa volta ha fatto il disco giusto, quello con cui potrebbe debuttare per la prima volta al numero 1 della classifica americana. Se così non fosse, il portafoglio del gruppo non dovrebbe risentirne più di tanto. Proprio in questi mesi, i centri commerciali di tutto il mondo si sono riempiti di pupazzi Hello Kitty con le sembianze dei quattro in maschera...

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Gianni Poglio