Jim Kerr: la mia vita meravigliosa nei Simple Minds - Intervista
Musica

Jim Kerr: la mia vita meravigliosa nei Simple Minds - Intervista

Esce Celebrate, il greatest hits della band di Don't you (forget about me). Con due inediti

Ha un tono sicuro, Jim Kerr, la parlata di un uomo risolto. Che ama ancora parlare di musica, soprattutto se si tratta della sua. Lo raggiungiamo al telefono alla vigilia dell'uscita di Celebrate. La retrospettiva ripercorre la lunga carriera del gruppo di Glasgow, dagli esordi, nel 1979, fino a Graffiti Soul, con due brani inediti incisi appositamente per questo progetto che esce in due formati: un doppio cd con 36 brani ed un box in edizione limitata in triplo compact comprendente 50 brani. 'Tutto bene, tutto bene,' dice in italiano. E racconta subito di quel brano inedito che gli è venuto di getto, Broken glass park: 'Avevamo scritto questo pezzo per il progetto Lostboy! ma io e Charlie (Burchill) volevamo sentire come l’avrebbero suonata i Simple Minds. Il testo racconta di quando, da adolescenti, giravamo per il Queen Park a Glasgow e di quanto ci divertivamo: Broken Glass Park è magica e mistica, è la nostra Strawberry Fields Forever e probabilmente è una delle nostre più belle canzoni' racconta Jim. 'L'altro inedito è Blood diamonds, un titolo che potrebbe far pensare a una canzone politica, ma in realtà parla di relazioni personali'.

A differenza di tanti suoi colleghi invecchiati con qualche rancore, Kerr ha imparato a prendere le cose con una certa fiilosofia. 'Certo, il music business non è quello di un tempo, quando abbiamo iniziato c'erano tante case discografiche, tanti giornali di musica, tante interviste, tanti dischi venduti. Ecco, adesso siamo proprio in un'altra era, la musica è diventata un'altra cosa, i talent show sono un sostitutivo della gavetta e non so quanto sia un bene. Le canzoni sono file. Molti miei colleghi si lamentano della qualità sonora. Era meglio il vinile, era meglio il cd... Forse sì, ma non è che ci perda il sonno' dice Kerr. 'Io, i dischi che mi piacciono li ascolto anche con l'iPod. Non è il massimo, ma certe volte, quando hai fame, va bene anche una tavoletta di cioccolato industriale. La mangio, mi soddisfa e non mi lamento'.

Due o tre mesi della sua vita senza troppi pensieri, Kerr li trascorre ogni anno in Sicilia, il posto che ama incondizionatamente da trent'anni. 'Arrivai a Messina nel 1983 e fu amore a prima vista. Per me sbarcare in Sicilia è come aprire una porta magica oltre la quale ci sono profumi, sapori e colori sensazionali'. Prima di tornare alla musica Kerr si sconcede una divagazione calcistica: 'Ho vista la partita di ritorno tra Inter e Tottenham. I nerazzurri ce l'avevano quasi fatta a ribaltare il 3-0 dell'andata, ma non sono riusciti a completare l'impresa. Peccato'. Parola di tifoso del Celtic.

'So che può suonare bizzarro, ma io del mio lavoro non mi stanco mai. Lo faccio da trent'anni e trovo ancora motivazioni sufficienti per cercare di farlo ancora meglio. Stiamo lavorando anche alle canzoni di un nuovo album di inediti, andremo in tour. Non c'è nessuna intenzione di fermarsi o rallentare. Il pubblico dei nostri concerti? Sono i fan di una volta che spesso vengono a vederci in compagnia dei loro figli. Mi piace l'idea che ai nostri show ci sia gente di un'altra generazione. Sono un musicista fortunato perché ho visto un diretta tutti i cambiamenti epocali: ho vissuto da ragazzino l'era punk e le sue sbornie, mio sono immerso negli Ottanta tra yuppies e Duran Duran, ho visto nascere e morire l'era grunge. C'ero anche quando la musica è uscita dai giradischi e dai lettori cd ed è entrata nei computer. Tutto è cambiato, ma noi siamo ancora qui. Con la stessa passione e lo stesso entusiasmo. Che dire? Non farei cambio con nessuno: la mia è stata ed è una vita meravigliosa'.

Simple Minds: Broken Glass Park

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