I Muse tornano con "Drones" - 10 cose da sapere
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I Muse tornano con "Drones" - 10 cose da sapere

Uscirà il 9 giugno il settimo album del trio di Teignmouth

L'atteso ritorno della band di Matt Bellamy

I Muse, come tutte le band più importanti, non ammettono mezze misure: o si amano o si detestano. A giudicare dagli oltre venti milioni di album venduti e soprattutto dai numeri impressionati dei loro spettacolari concerti dal vivo, sono decisamente di più i primi rispetto ai detrattori. Come un camaleonte che muta pelle per adattarsi all’ambiente circostante, anche la band inglese è in costante trasformazione, tanto che è ardua impresa incasellare i loro dischi nelle rassicuranti categorie tradizionali. Un critico musicale ha definito il sound dei Muse “un ibrido geneticamente modificato di Queen, Jeff Buckley e Radiohead”. L'ultimo album The 2nd law ha sparigliato di nuovo le carte, con un sound che in alcuni brani evoca il dubstep di Skrillex, ovvero quanto di più lontano c’è dal rock tradizionale, che poggia sul tripode chitarra-basso-batteria.  Innegabile, invece, la coerenza nei contenuti, sempre piuttosto malinconici e crepuscolari. Ventate di pessimismo cosmico rese meno dolorose da melodie a presa rapida, energici riff di chitarra che sembrano arrivare direttamente dallo spazio, atmosfere epiche e magniloquenti da kolossal hollywoodiano. Il frontman Matt Bellamy  ha affermato la scorsa estate a iHeartRadio:  “Penso proprio che nel settimo album ritorneremo a sonorità rock classiche, tipiche dei nostri primi dischi”. L’attesa è quasi finita: il 9 giugno uscirà Drones, il settimo album della loro fortunata carriera, che oggi alle 19 sarà anticipato dal nuovo singolo Psycho. Vediamo insieme, cliccando le frecce laterali, le 10 cose dai sapere sui Muse.

1) Drones

Prodotto dall'esperto Mutt Lange, che ha lavorato per anni con gli Ac/Dc, Drones segna un  ritorno a sonorità  più rock e meno elettroniche rispetto agli ultimi lavori in studio. “Il mondo è dominato da droni che utilizzano droni per trasformarci tutti in droni -ha sottolineato Matt Bellamy riguardo il titolo- Questo album analizza il viaggio di un essere umano, dalla sua perdita di speranza e dal senso di abbandono, all'indottrinamento dal sistema affinché si diventi droni umani, fino alla defezione terminale da parte degli oppressori".

2) La setlist di Drones

01. Dead Inside
02. [Drill Sergeant]
03. Psycho
04. Mercy
05. Reapers
06. The Handler
07. [JFK]
08. Defector
09. Revolt
10. Aftermath
11. The Globalist
12. Drones

3) Psycho Tour

Il 15 marzo partirà un tour inglese di sole sei date in piccole sale da concerto, a cominciare dalla Ulster Hall di Belfast. Lo Psycho UK Tour passerà anche da Glasgow, Newport, Exeter, Manchester e Brighton. I Muse saranno gli headliner, il 13 giugno, del Download Festival, mentre arriveranno in Italia per un unico concerto a Roma, il 18 luglio all'Ippodromo delle Capannelle per il festival Rock in Roma.

4) Live at Rome Olympic Stadium

Solo gli U2 e i Coldplay possono vantare dal vivo un riscontro di pubblico e un impatto pari a quello dei Muse, come hanno potuto apprezzare il 6 luglio 2013 i sessantamila spettatori dello Stadio Olimpico. Un concerto memorabile, con una scenografia-kolossal caratterizzata da sei ciminiere che lanciavano fiamme nel cielo, da un gigantesco videowall e da una passerella che arrivava fino al centro dello stadio, immortalato in un film, Live at Rome Olympic Stadium, il primo ad essere interamente girato in 4K Ultra High Definition. Un piacere per gli occhi, ma soprattutto per le orecchie, data  la straordinaria capacità dei Muse, soli sul palco con l’aggiunta di un tastierista, di dare vita a un sound ricco ed emozionante come quello di un’intera orchestra.

5) Gli album

Sono sette, considerando l’imminente Drones, oltre alla doppia antologia Hullabaloo Soundtrack del 2002, che raccoglie B side degli inizi carriera (marzo 1999-ottobre 2001) più un estratto da un concerto a Parigi, e ai due spettacolari cd/dvd live H.A.A.R.P. del 2008 e Live at Rome Olympic Stadium del 2013. Sono tutti concordi nel ritenere Origin of Symmetry del 2001 il capolavoro dei Muse.

6) Grammy Awards

Nel palmares dei Muse compare un solo Oscar della musica per Best Rock Album con The Resistance ai Grammy Awards 2011. Lo stesso anno il trio inglese è stato candidato ad altre due statuette, quelle di Best Rock Song e Best Rock Performance By A Duo Or Group With Vocals, sempre per il brano Resistance, senza vincerle.

7) Dottorato

Il 25 settembre 2008 i tre componenti dei Muse sono stati insigniti del dottorato onorario nella facoltà di Belle Arti della Plymouth University.

8) Céline Dion

Nel 2002 il gruppo inglese ha vinto la causa legale contro Céline Dion per l’uso del nome Muse nel suo spettacolo al Caesars Palace di Las Vegas. La cantante canadese avrebbe voluto chiamare lo spettacolo Celine Dion Muse, tanto da offrire al gruppo 50.000 dollari per poter utilizzare la parola, ma i Muse rifiutarono sdegnosamente.

9) Storm Thorgerson

Si calcola che 150 milioni di persone abbiano in casa, forse senza saperlo, un’opera di Storm Thorgerson, artista di punta del leggendario studio grafico Hipgnosis  e  autore di memorabili cover per gli album di Pink Floyd, Genesis e Led Zeppelin. Anche i Muse si sono affidati alla sue doti visionarie per le copertine di Absolution del 2003 e Black holes and revelation del 2006.

10) Italia

I Muse sono molto legati al nostro paese, in particolare il frontman Matt Bellamy, che è stato fidanzato per dieci anni con una ragazza italiana, la psicologa Gaia Polloni, tanto da trasferirsi per un periodo a vivere con lei sul lago di Como. La band ha registrato nel 2005 una parte di Black holes and revelation a Milano, presso le Officine Meccaniche di Mauro Pagani. Anche The Resistance del 2009 è parzialmente registrato in Italia, con una suite sinfonica dove suonano gli orchestrali della Scala di Milano. A dicembre un breve video sul profilo ufficiale Instagram della band, introdotto come Milan strings, riprende un'orchestra intenta a suonare nel capoluogo lombardo per un brano del nuovo album Drones. L'Italia ama i Muse, ricambiata a sua volta dal trio.

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Gabriele Antonucci