Hellfest 2014, trionfo dell'heavy, quattro motivi per andarci
Musica

Hellfest 2014, trionfo dell'heavy, quattro motivi per andarci

Dal 20 al 22 giugno a Clisson, vicino a Nantes, tre giorni di concerti con il meglio dell'hard rock, heavy metal, hardcore

Dal 2006, ogni terzo week-end di giugno (per il 2014 le date sono 20-22 giugno), nell’arco di tre giorni la pacifica Valle della Loira viene travolta da un’onda anomala di suoni urticanti, trancianti, esagitati e creativi: è l’Hellfest, uno dei più grandi festival musicali europei, 112.000 presenze nel 2013, 158 band, 6 palchi, in scena a Clisson, poco a sud di Nantes.

La manifestazione è sold-out da febbraio, segno che è ormai un must assoluto, una mecca, per gli appassionati di hard rock, heavy metal, hardcore e sperimentazioni disinibite.

I motivi di questo successo? Eccoli.

L’ECLETTISMO – È la peculiarità dell’Hellfest che annichilisce la concorrenza. Ogni genere della musica pesante è rappresentato, dall’hard rock al thrash metal, dal death al black, dal doom allo sludge, dal d-beat all’hardcore melodico. Ad ogni ora del giorno e della notte (i concerti iniziano alle 10.30 e finiscono alle 02.00), ci si può immergere nel classico o nel moderno, esplorare il lato melodico o quello ultraviolento della musica, godersi stramberie assurde oppure buttarsi sulle sonorità più dirette. Ci sono band milionarie e altre provenienti dai circuiti indipendenti meno frequentati, ed è soprattutto per queste ultime che l’Hellfest diventa qualcosa di unico e irripetibile.

L’ECCITAZIONE COLLETTIVA – La maggioranza dei presenti cerca di godersi appieno quante più band possibili, facendosi guidare da un appetito musicale onnivoro: i più si lanciano in ansiose peregrinazioni da un palco all’altro per esplorare ciò che è ignoto oppure approfondire generi con cui si ha già dimestichezza. In sole 72 ore, si riesce realmente a girare l’intero scibile dell’hard’n’heavy.

IMMAGINE UNICA – L’Hellfest si è creato negli anni un’immagine molto specifica, frutto di un lavoro grafico originale e diverso di anno in anno. Si prende spunto dall’immaginario metal per rappresentare nelle locandine, e negli allestimenti all’interno dell’area concerti (palchi, bar, ingressi), un pantheon di figure demoniache, aliene, antropomorfe, inserite in un contesto post-industriale e post-catastrofe.

LE BAND - C’è solo l’imbarazzo della scelta. Si può pescare tra quelle band da ammirare almeno una volta nella vita, e godersi Black Sabbath, Aerosmith, Slayer, Iron Maiden, Deep Purple, solo per fermarsi alle superstar. Guardando alle nuove leve sulla cresta dell’onda, il menù prevede Avenged Sevenfold, Trivium, Protest The Hero, e altre realtà più piccole ma altrettanto agguerrite. Sul fronte del maligno, i più in vista sono Emperor, Watain, Gorgoroth, capisaldi del black metal. Lo stoner si ritaglia sempre uno spazio da protagonista, sugli scudi quest’anno ci saranno Monster Magnet, Unida, Clutch.

Per il death metal, il livello è forse ancora più alto, con la presenza simultanea di gente del calibro di Carcass, Gorguts, Incantation, Nile, Incantation.
Molto ben rappresentati anche il doom, con gli Electric Wizard a svettare sulla concorrenza, il folk di Eluveitie e Turisas, il punk/hardcore di Millencolin, Misfits, Comeback Kid. L’Inferno non è mai stato così intrigante.

Hellfest.fr

I più letti

avatar-icon

Giovanni Mascherpa