Fabrizio Bosso: l'album-tributo a Duke Ellington - Recensione
Foto: Boccalini
Musica

Fabrizio Bosso: l'album-tributo a Duke Ellington - Recensione

Registrato a Roma lo scorso febbraio, il disco è un omaggio ispirato al più grande compositore del Novecento

L'obiettivo era ambizioso. Misurarsi con i grandi del passato è sempre una sfida esaltante quanto rischiosa. Ne sa qualcosa Fabrizio Bosso, trombettista ispirato, da tempo apprezzato in tutto il mondo. Il suo ultimo album, Duke, registrato a Roma lo scorso febbraio, è un riuscito omaggio a Duke Ellington, considerato da molti il compositore più influente del Novecento.

A coadiuvare Bosso nell'impresa è stato chiamato Paolo Silvestri, arrangiatore talentuoso che ha contribuito a fare di Duke più di un semplice tributo. Il risultato finale è un album jazz di rara bellezza. Una bellezza che si dipana lungo sessanta minuti di musica. Eleganza, tecnica, ma anche passione e cuore. Ciò che serve per interpretare il Duca. 

Spettacolare il remake di un evergreeen comeIn a sentimental mood. Non da meno l'atmosfera da Big Band che caraterizza l'iniziale I Let A Song Go Out Of My Heart. A chiudere il disco, un medley tra due capolavori di Ellington: Black Tan Fantasy e Jeep’s Blues.

Arrangements and Conduction: Paolo Silvestri

Fabrizio Bosso Quartet:

Fabrizio Bosso - trumpet and flugelhorn
Julian Oliver Mazzariello - piano
Luca Alemanno - double bass
Nicola Angelucci - drums

Paolo Silvestri Ensemble:

Fernando Brusco, Claudio Corvini - trumpet
Mario Corvini - trombone
Gianni Oddi -  alto sax
Michele Polga -  tenor and soprano sax
Marco Guidolotti -  baritone sax

I più letti

avatar-icon

Gianni Poglio