Ensi: "La mia vita a tempo di rap" - Intervista
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Ensi: "La mia vita a tempo di rap" - Intervista

Il rapper a Milano per Panorama d'Italia il 17 ottobre alle 18 presso il Tube Club: intervista e live performance - Tutte le informazioni per iscriversi

«Non punto a queste teen, ho un gusto troppo "classic", voglio il pubblico di Milf di Biagio Antonacci. Non le seguo queste blogger con le foto al mare, milioni di followers però non sanno cucinare...». Recita così Sugar Mama, uno dei pezzi forti di V, il nuovo album di Ensi, rapper e campione di freestyler made in Italy. Ironia, goliardia, temi sociali, sesso, storie di strada e una lettera canzone dedicata al figlio appena nato: questo è quello che raccontano le rime di Jari Ivan Vella (il suo vero nome), 32 anni, da Alpignano, in provincia di Torino.

ENSIsarà ospite di Panorama d'Italia a Milano il 17 ottobre alle ore 18, presso il Tube Club di Corso di Porta Ticinese 30. ISCRIVITI ORA. L'evento è gratuito.

In controtendenza rispetto ai suoi colleghi ammaliati dalle teen idol, lei celebra la sensualità delle quarantenni...

Non è un tema usuale per un rapper, ma volevo parlare con la giusta dose di ironia della mia antica passione per le donne più mature senza scadere nella pornografia becera. Diciamo che ero fan dell categoria prima ancora di sapere che la categoria avesse un nome: Milf. Che letteralmente significa 'Mother I'd like to fuck'. Troppo grezzo e brutale per i miei gusti, così, come titolo della canzone, ho preferito Sugar mama, ispirato alla figura molto americana del Sugar Daddy, l'uomo over 40 che esce con ragazze più giovani e paga tutto. A questo proposito, nel brano, c'è anche la citazione di un pezzo dei Sottotono: 'Voglio una tipa sui quaranta che mi mantenga e che si vanti per quanto a letto renda'.

Tutto il mondo è quartiere sembra la fotografia del melting pot della zona di Via Padova, a Milano, dove lei vive.

Ho immortalato tutto con il grandangolo e poi ho trasferito quelle immagini in una canzone. Io penso che, per una questione di linguaggio, il rap sia la musica più adatta per raccontare le evoluzioni e i cambiamenti delle metropoli. Con una manciata di rime puoi descrivere un mondo, coglierne i dettagli più significativi. Nel quartiere dove abito mangio in ristoranti orientali, compro acqua e succo di mango da un signore del Bangladesh e la mia vicina di casa cilena frigge delle empanadas incredibili. Ho due barbieri di fiducia, uno è campano l’altro è nigeriano. I figli del portiere del mio palazzo parlano filippino con lui e italiano con me. Questo è il mondo senza confini dove crescerà e andrà a scuola mio figlio. Pericoloso? A me, in otto anni, hanno rotto il finestrino dell'auto per rubare il Tom Tom che avevo lasciato in bella vista. Certo, sarebbe ipocrita sostenere che in Via Padova e dintorni non ci sono problemi o che è tutto sotto controllo, ma posso garantire che a Torino, dove sono cresciuto, ci sono situazioni molto più invivibili e di cui si parla molto meno.

Il brano-lettera che chiude il disco e dedicato a suo figlio, Vincent, non è per niente sdolcinato. Tra le righe, traspare molta amarezza.

Appena ho saputo che la mia ragazza era incinta, mi sono affacciato alla finestra e ho pensato che in fondo ci vuole anche coraggio a diventare padri in un mondo che cade a pezzi. Nel testo spiego a mio figlio che spesso la vita non ti restituisce quel che meriti, ma bisogna andare avanti, non arrendersi. Forti del sostegno della famiglia. Mi piacerebbe che questa canzone avesse su di lui l'effetto che certi brani rap hanno avuto sulla mia adolescenza, spingendomi a perseguire i miei sogni e a non mollare mai.

Tra le sue rime c'è un immagine sorprendente: Ensi e Clementino (rapper avellinese, classe 1982) come Terence Hill e Bud Spencer.

Era un modo efficare per ribadire con orgoglio tutto quel che abbiamo fatto grazie a questa musica. Con Clementino ho condiviso, agli inizi, i palchi delle rap battle, le infinite attese sulle panchine delle stazioni, ma anche gli eventi da red carpet. Io e lui siamo fra quelli che hanno alzato gli standard in materia improvvisazione rap, abbiamo vinto tutto, godiamo del rispetto della generazione hip hop prima della nostra e abbiamo vissuto da protagonisti la seconda grande ondata di questo movimento, quella che ha fatto diventare questo sound la colonna sonora delle vite di milioni di giovani. In Italia e nel mondo.

Ufficio stampa Warner

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Gianni Poglio