Emma, "Schiena": la recensione
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Emma, "Schiena": la recensione

Dal 9 aprile 2013 torna in scena la cantante più amata, discussa e apprezzata da Amici (di cui è anche capo squadra dei bianchi nella dodicesima edizione). Nel disco c'è il primo singolo "Amami" (uno dei due pezzi scritti da lei), Nesli, Daniele Magro di X Factor, Fabrizio Moro e tutto il suo cuore.

Diciamoci la verità. Molti si aspettavano da Emma Marrone, prima del suo ritorno con il singolo "Amami" e poi con l'album pubblicato il 9 aprile 2013 "Schiena", una lunga pausa di riflessione e di lavoro magari, un periodo fuori dalle scene in un momento molto positivo per lei.

Il successo dell'album "Sarò Libera" era più che palese (da 80 settimane in classifica, solo Adele la batte, nessun artista italiano oggi è in Fimi stabile da così tanto tempo), la vittoria a Sanremo 2012 con il brano "Non è l'inferno", il raggiungimento del punto più alto sopra il quale non sei più solo "quella che è uscita da Amici", "quella dello scandalo Belen", ma "quella che riempie le piazze di pubblico pagante perché è dannatamente brava". Ecco.

Poi succede qualcosa, lei ritrova il desiderio di lavorare subito a un nuovo disco, forse accelera un po' tutto alla luce della partecipazione a "Amici" in veste di caposquadra e coach. Ritorna sulle scene, piena di energia, "Amami" viene trasmessa dalle radio, il pubblico la aspetta come se mancasse da una vita, c'era la voglia di risentirla con qualcosa di davvero nuovo. E nonostante i timori iniziali, il nuovo è arrivato.

Diciamoci la verità: si poteva ascoltare questo album una volta, scrivere due parole e battere cassa. E invece siamo al sesto ascolto da questa mattina e non c'è nessuna intenzione di fermarsi, ci ha conquistati.

Il cuore musicale di questa "Schiena" è Brando, non molti lo conoscono, è il produttore di "Viva i romantici" dei Modà, album disco di diamante che non arriva per caso e si porta in stile e idee dentro questo disco, dal sapore rock e che si prende la libertà di non essere solo una collezione di energiche ballad.

C'è la scrittura di Emma nei brani "Amami" e "In ogni Angolo di me" con Alessandro Raina e Dario Faini, ancora non molto matura forse, ma importante nella misura in cui i suoi fan vogliono sentire cos'ha da dire lei, con la sua voce, con la sua vita. Che sia più diario e un po' meno opera d'arte assoluta poco importa, la sua intimità, la nudità della copertina, non è solo estetica.

L'uso della voce nel brano "La mia felicità" di Fabrizio Moro, la freschezza di "Dimentico tutto" di Nesli (è una delle canzoni più belle dell'album), la potenza live che avrà il brano del duo Camba-Coro in "Ma che vita fai", la delicatezza di Daniele Magro con le sue sfumature soul nel brano "Trattengo il fiato" e il tango graffiante di "1, 2, 3" (un po' spiazzante, ma nel bridge il brano è stupendo).

E ancora: Il riferimento dichiarato a "Try" di P!nk in "L'amore non mi basta", la spinta intima e malinconica di "Se rinasci" scritta dal bravo Niccolò Agliardi. Tra le canzoni migliori dell'album di cui parlavamo prima, è inclusa "Chimera" scritta da Antonino Spadaccino (ex Amici e Amici Big, grande amico di Emma).

In "Schiena", scintilla e canzone motore del disco scritta per lei da Alessandra Naskà, musicista e scrittrice, è riuscita a fare un salto di qualità di purezza, di contatto forte con i sentimenti più femminili ma ruvidi riportati in parole. Un brano, un piccolo capolavoro. Ed è qui che, finalmente, la sentiamo del tutto essenziale. Il cerchio si apre con "Amami" e si chiude con questo pezzo, il salto e il cambiamento che molti si aspettavano.

C'è uno scollamento però tra la Emma che ascoltiamo nei concerti e nei dischi, in quest'ultimo in particolare quella della tv. Alla "nudità" di questo album corrisponde la paura di chi su Canale 5 ha bisogno di proteggersi per non essere ferita da qualcuno o da qualcosa. Nessuno la biasima per questo e non lo faremo nemmeno noi.

A volte però, sfugge.

La verità è che senza trucco, nelle parole semplici, nel modo intenso in cui le si rompe la voce quando canta, nella sempre più forte capacità di interpretare un brano e trasformare la sua incisività da coltello a spada, è proprio lì che ritroviamo la sua essenza. Quella della musica, della passione per il canto, per la dedizione assoluta (e non strumentale) verso il pubblico. Non difenderti, Emma.

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Alessandro Alicandri