Duran Duran: a settembre il nuovo album
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Musica

Duran Duran: a settembre il nuovo album

Il quattordicesimo lavoro della band inglese sarà prodotto da Nile Rodgers e Mark Ronson

I luoghi comuni sono sempre i più affollati e uno dei luoghi comuni più errati nella critica musicale è che gli anni Ottanti siano completamente da buttare.

Forse ci si dimentica che in quegli anni si sono affermate band come i Cure, gli Smiths, i Talking Heads, gli U2, i R.E.M, solo per citarne alcune, o che icone della musica black come Michael Jackson e Prince hanno prodotto i loro album migliori.

Anche le cosiddette boy band di quel periodo, i Duran Duran e gli Spandau Ballet, sono state in grado di scrivere canzoni che ancora oggi suonano fresche e accattivanti, segno che, oltre alla forma, c’era anche tanta sostanza, come confermano ancora oggi i concerti sold out di entrambi i gruppi.

I Duran Duran, il cui nome è ispirato al cattivo del film cult Barbarella, hanno creato brani come Wild boys, Hungry like the wolf, The reflex, Notorius, Rio e Save a prayer che , oltre ad essere tra i più famosi del decennio caratterizzato dagli yuppies e dai paninari, sono stati veri e propri inni generazionali per i trentenni e i quarantenni di oggi.

Il gruppo capitanato da Simon le Bon ha terminato le registrazioni del  quattordicesimo album in studio, prodotto da un trio “all star” formato da Nile Rodgers, Mark Ronson e Mr Hudson. Il disco verrà pubblicato a settembre dalla Warner Bros, un ritorno a casa con la loro etichetta storica.

Il primo singolo estratto sarà Pressure off, nel quale i Duran Duran saranno affiancati dalla talentuosa Janelle Monáe, una delle cantautrici più interessanti della nuova scena black, non a caso è una delle pupille di Prince.

Nel nuovo album promettono scintille le collaborazioni con John Frusciante dei Red Hot Chili Pepperse con la lanciatissima Kiesza.

Simon Le Bon, John Taylor, Nick Rhodes e Roger Taylor, nonostante i 37 anni di carriera e gli oltre 100 milioni di dischi venduti, hanno ancora molto da dire e da dare al pop.

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Gabriele Antonucci