Coez: “Pop o rap? L’unico rischio è rimanere fermi”- L’Intervista
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Coez: “Pop o rap? L’unico rischio è rimanere fermi”- L’Intervista

Parte oggi da Catanzaro il tour del suo nuovo album “Niente che non va”, riuscito crossover tra rap e canzone d’autore

"Primo Brown è stato il papà del rap romano"

Prima Neffa, poi Nesli e Ghemon, ora Coez. In un periodo di boom dell’hip hop italiano, alcuni artisti, invece che seguire la corrente, si sono progressivamente distaccati dalla scena rap per abbracciare il pop, nella sua accezione più nobile,  senza perdere, però, la cura per la parola e per la ricerca dei suoni. Silvano Albanese, in arte Coez, aveva già mostrato nella folgorante Ali sporche del 2012 un originale crossover tra rap e canzone d’autore, un’evoluzione stilistica che ha avuto il suo pieno compimento nel convincente album Niente che non va, pubblicato a settembre 2015 dalla Carosello. Lanciato dalla contagiosa La rabbia dei secondi e dalla romantica Jet,Niente che non va è un lavoro ispirato,moderno e molto curato nei suoni, un mix di elettronica e strumenti tradizionali che ha richiesto una lunga gestazione in studio. Oggi parte dallo Zoom Club di Marcellinara(Catanzaro) il Niente che non va tour, che attraverserà la Penisola fino al 6 febbraio.

Vediamo insieme le dichiarazioni più interessanti rilasciate ai nostri microfoni dall’artista di Salerno, ma ormai romano d’adozione, oltre che le date del tour. [Cliccare su Avanti]

Il "Niente che non va tour"

“Non sarà un set solo con i piatti e mixer, ma anche con strumenti live. Il batterista avrà una batteria triggerata, per cui i campioni dei brani saranno gli stessi del disco, però suonati dal vivo, in modo da rendere il sound più dinamico. Ci saranno contemporaneamente chitarra elettrica, acustica, batteria e dj. Abbiamo fatto un bel  lavoro in studio, in questo periodo di prove, sono molto soddisfatto e non vedo l’ora di iniziare il tour. Suoneremo tutti i brani di Niente che non va, più tirati di quelli del disco precedente, che aveva un mood più introspettivo e lento, ma anche alcune canzoni degli esordi, per un totale di circa due ore di live”.

"La rabbia dei secondi"

"Il pezzo è ironico e rincuorante anche nei confronti di chi si sente sempre secondo, cioè quasi tutti noi, e al tempo stesso è anche un monito: anche se  ti senti il primo, nessun risultato è mai permanente”.

Il paragone con Cesare Cremonini

“Me lo aspettavano, ce ne siamo resi conto alla fine dell’album, dove molte persone hanno notato questa somiglianza. Cremonini mi piace molto, anche per il suo mondo sonoro, un pop molto suonato, con ampio uso di fiati e di archi. In Cremonini ritrovo anche delle punte di De Gregori, un cantautore che ascolto tantissimo. Quando ho scritto Ti sposerai, più che Cremonini, avevo in mente De Gregori e il suo mondo. L’ispirazione nasce anche dai miei ascolti”.

Il video di "Jet"

Jet non è il brano che mi entusiasma di più di Niente che non va, è più simile al mio disco precedente a livello stilistico. Non pensavo che sarebbe piaciuto così tanto, ha una bella produzione e un testo più positivo del solito, forse è per questo che è stato apprezzato da così tante persone. Il mood della canzone mi ha fatto pensare  a Lost in Translation, queste persone che si cercano all’interno di una metropoli caotica. Alcune scene le abbiamo girate a Shibuya. uno dei quartieri più movimentati e dinamici di Tokio”.

Passaggio dall'hip hop al pop

“Più che una scelta, è un’esigenza, dopo un po’che fai musica. L’hip hop ha stilemi molto forti, dopo un po’ diventano una gabbia, soprattutto se punti più sulla scrittura che sull’immagine. Il rap ha un pubblico molto giovane, che apprezza meno le sfumature dei testi. Quando ho scritto Ali sporche non ho pensato se fosse pop e rap, è venuta fuori,  mi è piaciuta e l’ho incisa. Non so se il passaggio al pop sia un rischio: l’unico rischio è rimanere fermi e riproporre sempre le stesse cose”.

Un nuovo album rap?

“Non lo so, non escludo di fare di nuovo rap, come per Instagrammo con Gemitaiz e Madmam, che è andato bene, non piscio sopra il rap. Voglio tenere sempre una porta aperta, non ho alcun rancore verso questo genere”.

 

Il ricordo di Primo Brown

“La scena hip hop di Roma è sempre stata competitiva ,difficile e dura. Primo è stato l'artista della vecchia generazione che ha collaborato con tutti noi, ha dato una mano a chiunque. Non è per fare sviolinate, ma Primo è stato un papà del rap romano, ha lasciato un grande vuoto a tutti quanti”.

Le date del tour

5 GENNAIO : MARCELLINARA (CZ)   ZOOM MUSIC CLUB

6 GENNAIO : SAN LORENZO DEL VALLO (CS)  CASTELLO DI SAN LORENZO

9 GENNAIO : MILANO -  MAGNOLIA

16 GENNAIO : ROMA - ORION

22 GENNAIO : BRESCIA     LATTE PIÙ

23 GENNAIO : SANTA MARIA A VICO (CE) - SMAV

28 GENNAIO : PERUGIA - URBAN

29 GENNAIO : TORINO - HIROSHIMA

5 FEBBRAIO : FROSINONE  - AFFEKT CLUB

6 FEBBRAIO – LEGNANO – LAND OF FREEDOM

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Gabriele Antonucci