Buena Vista Social Club: un nuovo film e 2 concerti in Italia
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Musica

Buena Vista Social Club: un nuovo film e 2 concerti in Italia

L'orchestra dei "nonnetti" della musica cubana si esibirà il 12 luglio a Roma e il 14 luglio a Milano

L’anima profonda e popolare di Cuba, più che nella retorica politica e nel turismo disimpegnato, emerge nei tanti tesori della sua tradizione musicale.

A metà luglio potremo rivederedal vivo in Italia, il 12 luglio alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e il 14 luglio a Villa Arconati di Bollate(Mi), l’Orquestra Buena Vista Social Club, nella quale convivono musicisti giovani e alcuni “super abuelos”, i super nonni, musicisti tra i settanta e i novant’anni che portano avanti la tradizione del son, del bolero e del cha cha cha.

Una realtà portata alla luce nel 1999 grazie al film Buena Vista Social Club, nato da un’idea del chitarrista blues Ry Cooder che convinse l’amico Wim Wenders, regista de Il cielo sopra Berlino e di Lisbon Story, a raccontare una storia ricca di fascino.

Il film ha riscosso un successo mondiale, così come la colonna sonora che ha venduto oltre 8 milioni di copie,aggiudicandosi un Grammy Award. I musicisti ottengono, così, il meritato riconoscimento della loro arte, fino a quel momento sconosciuta fuori dai confini di Cuba.

I Buena Vista Social Club, che a marzo hanno pubblicato Lost and found, una raccolta di outtake, live e inediti, inizieranno in estate le riprese di un nuovo film, intitolato Buena Vista Social Club – adios. La pellicola, diretta da  Lucy Walker e prodotta da Christine Cowin e Zak Kilberg per Board Green, sarà incentrata sui cinque musicisti originali superstiti del gruppo, tra racconti di vita privata e aneddoti sul lungo tour che negli ultimi sedici anni li ha portati a suonare in tutto il mondo.

La formazione è rimasta orfana delle voci di Compay Segundo e di Ibrahim Ferrer, scomparsi nel 2003 e nel 2005, ma non di quella, straordinaria, di Omara Portuondo. Uno dei momenti più emozionanti della pellicola è senza dubbio la sua struggente interpretazione di Silencio, cantata in coppia con il “grande vecchio” Ibrahim Ferrer. Soprannominata “la fidanzata del feeling”, la Portuondo è molto apprezzata per la sua capacità di far convivere gli stili popolari della musica cubana, come il son e il bolero, con il jazz e la bossa nova.

Quest’estate  troveremo in prima linea, nei concerti italiani, tre musicisti della vecchia guardia, presenti anche nell’omonimo film di Wenders: il chitarrista e cantante Eliades Ochoa, il virtuoso del laud Barbarito Torres e il trombonista Jesus “Aguaje” Ramos. La tradizione delle musica cubana, grazie a loro, è ancora in buone mani.

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Gabriele Antonucci