Black Keys: 5 buone ragioni per amare "Turn Blue", il nuovo album
Warner - Danny Clinch
Musica

Black Keys: 5 buone ragioni per amare "Turn Blue", il nuovo album

Il due blues rock di Akron, Ohio, pubblica il disco definitivo.

El camino, il disco precedente, era un gran bell'album. Ecco, Turn Blue, non ha lo stesso sound, ma per certi versi è anche meglio. Di motivi per farsi trascinare dalle trame sonore dei due di Akron ce ne sono svariati. Eccone almeno cinque...

1) La collaborazione di vecchia data con Danger Mouse, il produttore più smart degli ultimi anni, funziona come una formula chimica testata mille volte. Danger Mouse, Dan Auerbach e Patrick Carney messi nello stesso studio di registrazione producono grande musica. Turn blue ne è la conferma più autorevole.

2) la scelta di aprire il disco con Weight of love, sette minuti di bellezza che tiene insieme psichedelia e divagazioni pop. Esattamente la canzone che non ti aspetti a inizio album. Replicare se stessi è facile, ma i Black Keys finora sono sempre riusciti a sorpendere. Notevoli. 

3) Fever, il singolo che sta spopolando in radio da settimane, non è solo un gran pezzo, ma anche il segno del ritorno del synth rock che guarda alle sonorità degli Anni Ottanta. Che allora sembravano kitsch mentre adesso hanno un sottile fascino vintage. A proposito di vintage: nel brano Year in review c'è il  campionamento di Star un pezzo che Nico Fidenco scrisse per il film La ragazzina nel 1974.

4) 10 Lovers: ancora synth dagli 80's in un brano che d'impostazione blues soul. Per un certo tipo di contaminazioni ci vuole gusto e I Black Keys dimostrano anche questa volta di averne parecchio.

5) In our prime: ha ragione il magazine americano Billboard quando scrive che In our prime sembra uscita da un album della leggendaria Electric Light Orchestra (se per motivi anagrafici e non solo ignorate il gruppo guardate questo video ).

 

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Gianni Poglio