Alvaro Soler
Ufficio Stampa
Musica

Alvaro Soler e il successo di "El Mismo Sol"

È uscito oggi "Eterno Agosto", il primo album del giovane cantautore spagnolo. E intanto la sua hit resta al primo posto tra i brani più trasmessi in radio

La canzone con la quale si è presentato al pubblico italiano ci ha conquistati tutti. È fissa al primo posto della classifica di iTunes da giorni e giorni e sembra non volersene andare. Sarà il sapore di estate che El Mismo Sol porta con sé, sarà il ritmo caraibico che contiene e al quale siamo tornati ad affezionarci da qualche anno, saranno la freschezza e la spensieratezza: potrebbero essere tutte queste cose. L'unica cosa certa è che Alvaro Soler arriva in Italia con un ottimo biglietto da visita (la sua partecipazione come ospite alla Semifinale di The Voice of Italy ne è stata una prova). 

Ha ventiquattro anni, è figlio di genitori tedeschi e spagnoli ed è cresciuto tra Barcellona, Tokyo e Berlino. Un bagaglio culturale e personale, quindi, che lo ha portato a sperimentare, sempre. Il frutto della sua ricerca è il singolo El Mismo Sol, che anticipa il suo primo album, Eterno Agosto, che - nonostante il nome - è uscito proprio oggi. 

Qui la video-intervista (in spagnolo):


Innanzitutto complimenti. Ti aspettavi questo grande successo nel nostro Paese? 
Grazie mille, sono contentissimo che stia andando bene qui in Italia. In effetti questo è il Paese in cui la canzone sta avendo maggior successo. Non saprei dartene una ragione: è salita in vetta alle classifiche in pochissimo tempo (è uscita praticamente meno di un mese fa). Ora stiamo lavorando perché possa uscire anche negli altri Paesi.

Quando e come hai iniziato a cantare?
Ho iniziato a quindici/sedici anni, quando vivevo in Giappone, a Tokyo. Dato che io e i miei amici non potevamo andare in discoteca perché non avevamo ancora ventun anni, andavamo al karaoke. Restavamo lì per oltre cinque ore e uscivamo praticamente senza voce. Ho iniziato così. Poi ho continuato a cantare in un gruppo al college: è iniziato tutto così.

Chi sono i tuoi riferimenti musicali a cui ti ispiri? Conosci e ascolti musica italiana? Se sì, chi apprezzi tra i cantanti italiani?
Mi piace ascoltare tanta musica, in macchina con i miei genitori ascoltavamo i dischi di Juanes e Phil Collins. Poi Linkin Park, Maroon 5, John Mayer, ecc. Tutti artisti molto differenti, in effetti: non ne ho uno preferito in particolare. Per quanto riguarda la musica italiana, da piccolo ascoltavo molto Andrea Bocelli ed Eros Ramazzotti. Ultimamente ascolto Tiziano Ferro e Laura Pausini: adoro la musica italiana.

Hai viaggiato molto: cosa ti ha dato in aggiunta questa cosa? Hai assorbito suoni nuovi?
L’esperienza di vivere all’estero mi ha formato come persona ma anche dal punto di vista musicale. Quando viaggi conosci culture diverse a cui fai fatica ad abituartici e ti si aprono mente e occhi. È una cosa veramente bella: per esempio, alcuni dei miei migliori amici vivono in Germania. Tutto questo si può percepire in El Mismo Sol, perché parla di questa mia esperienza. Quando non conosci nessuno, grazie alla musica si inizia a suonare insieme e ti ritrovi all’interno di un momento magico dove non importa nessun’altra cosa. El Mismo Sol segue proprio questa linea.


El Mismo Sol è un inno alla gioia e all’amore per la vita… Cosa significa per te la musica?
Per me la musica significa trasmettere emozioni, che tutti quelli che ascoltano possono percepire. A me la musica ha sempre fatto bene: ogni tanto, quando ero stressato, suonavo il pianoforte perché mi aiutava a rilassarmi. La musica ha al suo interno qualcosa che disattiva per un attimo i miei pensieri e che mi fa sentire meglio: è come una medicina.

È apppena uscito il tuo album, Eterno Agosto. Raccontaci come è nato…
Eterno Agosto contiene 10 canzoni (tra le quali El Mismo Sol). La linea dell’album segue quella di El Mismo Sol: anche i suoni sono simili. È un disco positivo. Ci sono anche delle canzoni più lente e alcune ballad. Al suo interno ci sono alcune esperienze che mi sono successe e che quindi hanno plasmato le mie canzoni. Spero che piaccia: sono molto curioso di vedere cosa succederà.

Poche settimane fa hai partecipato alla semifinale di The Voice. Come ti sono sembrati i ragazzi? E che ne pensi di questi talent?
Ho sempre visto The Voice, anche quando stavo in Spagna, e essere invitato come ospite è fantastico. Ammiro molto i ragazzi che vi partecipano. Per fortuna non devo partecipare io perché - con tutta la pressione che hanno addosso - io non ce la farei! Le ragazze che hanno cantato con me, Sara e Carola, sono state molto brave e gentili. Abbiamo chiacchierato un attimo e ho cercato di calmarle poco prima della loro entrata sul palco: erano nervosissime, povere! Ma alla fine ci siamo divertiti ed è andata decisamente bene. In generale, credo che i talent show si occupano di far conoscere ragazzi che cantano molto bene e che hanno un grande talento. E fanno in modo di dargli una possibilità di visibilità che farebbero fatica a trovare in altri modi.

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Giovanni Ferrari