Alice Cooper accende l'Olimpya di Parigi: la recensione del nuovo live album
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Alice Cooper accende l'Olimpya di Parigi: la recensione del nuovo live album

L'arte del rock and roll in un adrenalinico disco dal vivo che funziona dalla prima all'ultima canzone. Applausi per Alice...

Alice Cooper è l'incarnazione di un modo di fare musica che nonostate i vari tentativi di emulazione resta unico. Vincent Furnier si trasforma sul palco in Alice da oltre 40 anni e lo fa secondo le sue regole, il suo stile: la teatralità horror dark dei suoi show è storia del rock. A differenza di molti suoi coetanei della scena heavy che si presentano in scena con tutto il peso degli anni che passano per una sorta di recita a copione un po' patetica, Cooper rimane sempre credibile e "a fuoco". L'ultimo album, Paranormal, ad esempio è un gran disco, ispirato e convincente. 

AParanormal Evening At The Olympia Pariscattura questo stato di grazia. Accompagnato da una band solida, Alice rilegge la sua carriera in uno show adrenalinico. La setlist prevede in apertura Brutal Planet seguita da una manciata di super classici come No more Mr Nice Guy, Under my wheels e Billion Dollar Babies. Naturalmente non mancano Poison, il superhit degli 80's, la leggendaria ballad, Only women bleed e Feed My Frankestein

Tra le perle del disco, la vena rock and roll di Department of Youth e Cold Ethyl, l'inquietante Ballad of Dwight Fry, uno dei capolavori "nascosti" della sua discografia e Halo of flies. Spettacolare la doppietta Killer-I love the dead, il momento più alto dello show, insieme all'ottima versione di I'm eighteen. Chiude, naturalmente, School's Out: "No more pencils, no more books. No more teacher's dirty looks...". 

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Gianni Poglio