Ace Frehley, la recensione di Origins Vol. 1
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Ace Frehley, la recensione di Origins Vol. 1

Tutto quello che c'è da sapere sull'album di cover dell'ex chitarrista dei Kiss. Dai Led Zeppelin ai Free passando per Jimi Hendrix e i Cream

Un viaggio alle origini, alla scoperta delle radici musicali di uno dei chitarristi più influenti della scena hard-heavy.

I riff e i solo di Ace Frehley con i KISS negli anni Settanta sono stati e sono un punto di riferimento fondamentale per musicisti come Slash, Mike McCreedy dei Pearl Jam, il compianto Dimebag Darrell dei Pantera o Scott Ian degli Anthrax, giusto per citarne alcuni.

Origins Vol. 1 è il cover-album di un musicista cresciuto nel Bronx durante i 60's. Il disco dei sogni di un guitar hero di 64 anni che da ragazzo si presentava a scuola con Are You Experienced? di Jimi Hendrix sottobraccio. E che nelle 12 tracce di questo cd si è divertito parecchio a rileggere la sua storia e quella del rock and roll. Con passione e tanto volume...

White room uno dei capolavori dei Cream è riproposta in apertura di album come un mid tempo potente con fraseggi di grande impatto melodico.

Funziona anche Street Fighting Mandei Rolling Stones. Che Ace sia compatibile con il sound e l'attitudine delle Pietre Rotolanti lo si era capito ai tempi di Dynasty dei Kiss quando aveva inciso la semisconosciuta ma intrigante 2000 Man.

Il tributo a Jimi Hendrix è un torrido remake di Spanish Castle Magic (con John 5 il chitarrista di Rob Zombie). Fire and water dei Free, oltre a chiarire da dove provengono molti riff dei Kiss, vede la partecipazione di Paul Stanley alla voce. Insieme, i due hanno ancora molto da dire. Uno dei pezzi cult del disco.

Ottima idea incidere Emerald dei Thin Lizzy con Slash alla chitarra. Frehley supera anche la prova più difficile di Origins Vol. 1, e cioè confrontarsi con i Led Zeppelin diBring it on home. Non era facile, ma The Spaceman ha gusto ed esperienza.

Wild Things dei The Troggs con Lita Ford è puro anthem-rock and roll con le chitarre a palla. Una chicca. Come Magic Carpet Ride degli Steppenwolf, brano bellissimo, a uso e consumo dei fan più giovani che con tutta probabilità non l'hanno mai ascoltato.

Till the end of the day dei Kinks è il pezzo meno convincente del disco. Al contrario, i remake dal repertorio dei Kiss sono fulminanti: da Parasite a Cold Gin con Mike McCreedy dei Pearl Jam, fino alla granitica Rock and Roll Hell dal "classic album", Creatures of the night.

Steamhammer / SPV
Ace Frehley, ex chitarrista dei KIss. In "Origins Vol 1" interpreta con Paul Stanley Fire and Water dei Free.

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Gianni Poglio