MoDe, ecco le biciclette smart di Ford
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MoDe, ecco le biciclette smart di Ford

Al Mobile World Congress di Barcellona l'ovale blu svela due modelli elettrici integrati nella sua visione del trasporto cittadino del futuro

da Barcellona

Già la location è inusuale: una fiera. E non il Salone di Ginevra, in programma in contemporanea o quasi, ma il Mobile World Congress di Barcellona, arena di smartphone e vasti dintorni. Se poi un’azienda che produce automobili concentra la sua conferenza stampa su due bici elettriche, qualche punto di domanda è più che lecito. E però c’è una coerenza: MoDe, la coppia di prototipi presentata da Ford, fa parte di una visione più ampia della mobilità del futuro. Un orizzonte in cui la popolazione tenderà a concentrarsi nelle città: saranno 41 le megalopoli entro il 2030, avranno dimensioni e folle gigantesche. Tutte ansiose di arrivare al lavoro in tempo e di ritornare a casa la sera il prima possibile. 

Spostarsi, in questo scenario, sarà un puzzle. Una somma densa di variabili (e imprevisti) in un sistema integrato. Basato sul trasporto pubblico, è ovvio, sulle quattro ruote, è innegabile, ma anche su un jolly pieghevole da tenere nel bagagliaio e usare ogni qual volta sarà comodo e possibile. D’altronde, il traffico crea ansia e ferisce il nostro benessere, sciorina Ford, parlando quasi contro il suo interesse. Ecco allora MoDe:me. Velocità fino a 25 chilometri orari, luci a led ad alta potenza, indicatori di frenata e direzione, freni a disco idraulici, facile da ridurre in miniatura e portare con sé (foto sotto).

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Ecco anche MoDe:Pro. Caratteristiche simili, anima business: è pensata soprattutto per corrieri e pony express, per velocizzare le consegne; per le piccole imprese, i medici per il pronto intervento, ristoranti e pizzerie per portare il cibo a domicilio. Si tratta, va chiarito, di prototipi. D’idee sviluppate internamente dall’azienda con una gara tra i suoi ingegneri e che, almeno per ora, non sono destinate a entrare in commercio. Comunque, ne sarà prodotto un numero limitato per far salire alcuni fortunati in sella e avviare una sperimentazione. Di cosa? Del terzo tassello della galassia MoDe. Ovvero MoDe:Link, una app che suggerisce ogni giorno il percorso più veloce, più economico, più green anche, combinando diversi elementi.

Un pezzo a piedi, uno in auto, l’ultimo tratto sulla propria bici elettrica pieghevole. O miscugli vari di questi ingredienti. L’applicazione ci segue sempre: quando siamo in autobus e in metropolitana e teniamo il telefono in tasca; sul cruscotto della vettura; sul manubrio della bicicletta (foto sotto). Ma attenzione, non si tratta di un sistema statico. È stato pensato per ricevere continui aggiornamenti dall’esterno per indicare criticità e consigliare variazioni in tempo reale. La metropolitana è bloccata? La app notifica che è meglio continuare in auto per un altro po’. Sta per piovere? Diventa opportuno fermare la bici e salire a bordo di un tram.

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MoDe:Link fa parte di un hub, un sistema in cui ogni tassello del puzzle contribuisce a dare il suo contributo. Una tessera di una smart city in cui l’auto connessa, così come la bicicletta connessa, fornisce informazioni aggiornate. Se sono bloccato in coda, la mia macchina lo notifica al sistema, facendo un favore a tutti i concittadini che appartengono alla stessa rete. Di meglio, di più: se lascio un parcheggio, chi è nei dintorni può sapere che c’è un posto libero. «Senza dimenticare un punto fondamentale: la sicurezza dei dati. Questi feedback saranno forniti e aggregati solo con il consenso dei consumatori. Non preleveremo niente senza che siano d’accordo» spiega a Panorama.itKen Washington, vicepresidente ricerca e ingegneria avanzata di Ford Motor Company.

«Il nostro obiettivo è chiaro» aggiunge: «Vogliamo sperimentare nuove cose e trarre lezioni adeguate da ciò che proviamo. Sul tappeto ci sono temi fondamentali uniti dallo stesso filo rosso: il futuro della mobilità, l’orizzonte di come ci muoveremo». Una prospettiva che non si limita alle quattro ruote, per Ford, ma contempla dunque alternative fuori dai classici schemi. Dal seminato di un costruttore d'auto. Periferie delle solite corsie, come una coppia di bici elettriche. Senza la fretta e l’ossessione di arrivare a tutti i costi sul mercato, ma con lo sforzo di mirare a un obiettivo decisivo nel lungo periodo.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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