Torino, un tesoro riscoperto
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Torino, un tesoro riscoperto

La città sabauda ha cambiato pelle e non è più un insipido agglomerato industriale, una città dormitorio per soli operai, ma è rinata

Due sono le categorie di turisti che visitano Torino: quelli che c'erano già stati prima delle Olimpiadi del 2006 e quelli che non l'avevano mai vista. I primi restano sbalorditi dal cambiamento, i secondi restano sbalorditi e basta. Sì, perchè finalmente la città sabauda ha cambiato pelle e non è più un insipido agglomerato industriale, una città dormitorio per soli operai ma è rinata, è stata ripulita, liftata, ringiovanita e posta al centro dell'attenzione del mondo, come merita.

Gli stessi residenti non trovano il tempo di partecipare a tutte le kermesse che vi si svolgono. Si esce da un museo e si scopre che ne hanno aperto un altro, che una nuova collezione artistica verrà presentata. Gli eventi si susseguono nei fine settimana e non solo, nonostante la maledetta crisi. Torinesi e visitatori si incontrano nei locali della movida, nei ristoranti appena rimessi a nuovo, è tutto un fiorire di iniziative.

L'amministrazione comunale deve quindi continuare su questa strada, perchè è senza dubbio quella giusta, proprio perchè il riscontro è positivo.Il riscontro positivo non si deve evincere solo dai numeri, ma dall'aria trasognata che questi turisti portano con sè durante la serata, dopo aver visitato qualche nostrana meraviglia.. non faccio esempi perchè nominando un sito si fa sicuramene torto a tutto il resto, perchè tutto a Torino merita una visita.

A mio avviso l'unico potenziale problema, in vista di un consistente aumento di presenze turistiche, è la quantità e qualità di offerta alberghiera. Si sono verificate chiusure e fallimenti in questo settore e pare che altre ne verranno a causa dell'obsolescenza di certe strutture e della conseguente difficoltà dei proprietari a rinnovarle.Molto spesso gli alberghi di livello, poi, hanno qualche difficoltà nell'aprirsi ai nuovi stili di vita e alle tendenze più attuali, per cui non sono presenti sufficienti servizi dedicati ai viaggiatori con bambini e pet per esempio. In molti casi si vogliono presentare troppe stelle sull'insegna, con relativo aumento di costi e prezzi, dimenticando che il nuovo viaggiatore è informato da Internet, legge molto prima della partenza e dà ormai poca importanza al numero di stelle, ma vuole comunque una bella esperienza di viaggio, sotto tutti gli aspetti sensoriali.

Dobbiamo quindi svecchiare non solo l'immagine esteriore delle aziende alberghiere, quanto piuttosto la forma mentis degli operatori, e puntare molto nella formazione delle nuove leve, le quali saranno chiamate a gestire la sfida della città tra due o tre lustri.

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ilaria.biegi