copertina panorama 19/2018
Panorama
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Per grazia ricevuta

Siamo andati a trovare i pugliesi che accenderebbero un cero ai grillini in cambio del reddito di cittadinanza che Di Maio continua a promettere

REDDITO DI CITTADINANZA, PERCHÉ LO VOGLIO. La nostra copertina parla del reddito di cittadinanza, grazie (anche) al quale il Movimento 5 Stelle ha fatto il boom alle elezioni. Dopo di che, soprattutto al Sud, tutti a chiedere come ottenere questa nuova forma di sussidio: 780 euro al mese, per singolo individuo. Noi abbiamo incontrato, a Bari, alcune di queste persone per capire chi sono, cosa fanno nella vita, perché sperano in questo aiuto pubblico. Lo abbiamo chiesto a uno studente di ingegneria, a una laureata in filosofia, a un venditore ambulante di vestiti usati, a un invalido senza lavoro, a una lavoratrice precaria...

SUPERENALOTTO

A seguire, siamo andati a Caltanissetta, la città del misterioso e fortunatissimo cittadino che ha vinto 130 milioni di euro al SuperEnalotto. Dove è caccia al sospettato vincitore: una vecchietta che ha suonato il clacson davanti alla ricevitoria, oppure un professore di liceo, addirittura il bidello. O ancora, chissà. Ognuno dice la sua. Nel frattempo, nell'edicola della speranza, i giocatori si sono moltiplicati.

DEI RELITTI E DELLE PENE

Poi affrontiamo i dilemmi e i nodi della giustizia italiana. Partendo da due episodi: il caso Lioce. La Lioce, lo ricordiamo, è una brigatista che non si è mai pentita ed è rinchiusa in isolamento dal 2006. E ogni giorno protesta, in modo veemente e rumoroso, contro i divieti e le limitazioni del suo regime carcerario, che vale per tutti quelli soggetti al 41bis: isolamento sociale e culturale, frequenti perquisizioni, addirittura violazioni dei diritti umani. E persino i parenti delle vittime della Lioce hanno detto “Basta, così è troppo”.

Il secondo caso che analizziamo è quello di Crotone, dove Katia, la madre di Giuseppe Parretta, il 18enne ucciso lo scorso 13 gennaio da un uomo con precedenti penali, chiede una giustizia “più giusta”. Katia, che è anche presidente dell'Associazione Libere Donne, ha iniziato la sua battaglia per abolire il ricorso al rito abbreviato nei casi di omicidio, femminicidio, omicidio stradale, perché in questi casi, dove viene uccisa una vittima innocente, patteggiare non è giustizia.

MIA NONNA PEGGY

Infine, un'intervista esclusiva. Quella con Karole Vall, la nipote di Peggy Guggenheim, la celebre mecenate e fondatrice della Collezione di arte moderna di Venezia che porta il suo nome. Insieme a noi, Vall (che oggi ha 58 anni e per 20 anni ha curato

il Guggenheim di New York) sfoglia l'album dei ricordi e racconta particolari inediti della sua famiglia: dalla morte del bisnonno sul Titanic al quadro di Kandisky del prozio Solomon. Fino alle gite in gondola di Peggy, l'«ultima Dogaressa». E pur orgogliosa di questa incredibile nonna, confessa che «mi ritengo più fortunata a essere stata sua nipote e non sua figlia».

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