Il nuovo numero apre con un contributo di Jacques Le Goff, in memoria del grande storico francese scomparso questa primavera, riguardante laLeggenda Aureadi Jacopo da Varazze. Il Medioevo è l’ambito di riflessione anche dello storico Adriano Prosperi: da una lunga intervista sul suo ultimo saggio (“Delitto e perdono”, Einaudi) emerge una radice cristiana nella pena di morte ma allo stesso tempo una valenza esclusivamente italiana del concetto e della pratica del perdono. A sua volta il sociologo Carlo Bordoni analizza le forme del controllo sociale nel corso del tempo approdate oggi a una modernità segnata dalla crisi e dal declino delle istituzioni totalizzanti.
Tra gli altri interventi: un contributo di Illaz Reza Nourbakhsh sui robot e sull’evoluzione delle macchine intelligenti, un articolo di Lawrence Venuti sul ruolo cruciale ma misconosciuto dei traduttori, uno studio dello scienziato Paolo Maria Mariano sull’influenza del pensiero scientifico sulla letteratura moderna e contemporanea. Ci sono inoltre tre saggi dedicati all’Inghilterra di due secoli fa: di Romolo Nuncini sul darwinismo sociale di fine Ottocento; di Francesco Marroni sulla cultura ambientalista contemporanea alla Regina Vittoria; di Roberto Baronti Marchiò sulla visione critica di Charles Dickens sulla Great Exibition del 1851. L’inserto iconografico del numero, curato da Pepa Sparti, è dedicato a Pontormo e Rosso Fiorentino.