copertina panorama 10 maggio 2018
Panorama
Magazine

Cabina elettorale

Mattarella è rimasto imbrigliato dai veti dei partiti. Ha ribaltato il tavolo proponendo un governo di tregua, che forse non riuscirà a evitare le elezioni in estate. Su Panorama in edicola il 10 maggio

La copertina di Panorama non poteva che essere politica e abbiamo scelto di mettere l’accento sulla "solitudine del Presidente" ossia Sergio Mattarella, spiazzato, nella sua estenuante missione di formare un governo, dai veti incrociati di tutti i partiti. Così, alla fine, ha ribaltato il tavolo proponendo un governo di tregua. Governo non voluto però né da Salvini né dai grillini, che puntano a elezioni a luglio, praticamente sulle spiagge (mai visto una cosa simile in Italia). E non manca chi addebita proprio a Mattarella l’imbuto in cui ci troviamo. Non è riuscito a uscire dall’impasse, dicono, non ha mai dato a qualcuno, per esempio a Salvini, un pre-incarico. E non dandolo a Salvini, non poteva darlo poi neanche a Di Maio. E neppure ha mai pensato seriamente a un governo istituzionale. Così adesso andremo a votare a luglio (e vedremo in quanti lo faranno davvero) senza sapere minimamente se servirà a qualcosa.

VITA DA PROF

Un’altro tema cui abbiamo dato spazio è quello della scuola, o meglio degli insegnanti, categoria bistrattata, maltrattata e malpagata. Abbiamo chiesto a una scrittrice che di mestiere fa l’insegnante, si chiama Maria Teresa Serafini e il libro che ha pubblicato si intitola Perché devo dare ragione agli insegnanti di mio figlio, di raccontarci, lei che vive tra i banchi di scuola, i tanti punti critici della scuola italiana, in base alla sua esperienza personale e quotidiana. Quali sono?

  • per cominciare, insegnanti assai poco pagati (stipendio medio lordo 24 mila euro annui) e spesso poco motivati anche per quello. Anche se poi assicura Serafini, e per fortuna, molti conservano entusiasmo, curiosità e passione.
  • Una burocrazia disperante: circolari, moduli, votazioni, verifiche, documenti... che rendono tutto molto complicato e poco utile.
  • Scarsa meritocrazia. Qui come altrove, ma qui è particolarmente grave che ci sia.
  • Metodi didattici spesso inadeguati e vecchi, tradizionali, noiosi.
  • Rapporti sempre più aspri e tesi con le famiglie dei ragazzi. Ed è quest’ultimo punto anche un atto d’accusa alle famiglie che concedono troppo e subito ai loro figli, rendendoli egocentrici, insicuri e aggressivi.

TUTTI IN GIRO

Infine, per distrarci dai giri a vuoto politici, abbiamo dato spazio a un reportage, fotografico e non solo, sul Giro d’Italia, che alla sua 101 edizione non ha perso il suo fascino di grande festa paesana, anche un po’ folle, lungo le strade italiane. E ha sempre i suoi eroi per cui fare il tifo, una volta erano Coppi, Bartali, Pantani, oggi il tifo è tutto per Fabio Aru. Ed è uno sport che piace sempre perché è fatto più di incoscienza e di coraggio che di calcolo, al contrario della politica.

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Redazione