Pandemia e ricerca di distanziamento danno una forte spinta ad acquisti e noleggi d’imbarcazioni. Tra prenotazioni triplicate e cantieri nautici che non riescono a star dietro agli ordini, il settore prende il largo.
Perdere lo sguardo verso la sottile linea blu dell’orizzonte, attraccare in una caletta deserta dalla sabbia morbida e poi tuffarsi in acque cristalline. Come ogni storia d’amore, quella per il mare è un passione che le restrizioni della pandemia hanno rafforzato. L’estate è ancora lontana, ma è già esplosa la voglia di rompere gli ormeggi con la quotidianità, lasciandosi alle spalle mascherine e zone rosse. E quale mezzo migliore della barca per non avere a che fare con il distanziamento e godersi in tranquillità, nell’assoluta sicurezza della solitudine marina, un pezzo di vacanza.
A vela o a motore, in leasing, in affitto o di proprietà, la barca sembra la formula più ricercata della prossima estate. Con grande soddisfazione degli operatori del settore. La nautica è uno dei pochi comparti che, in questo anno disastroso, è riuscito a contenere le perdite e che veleggia verso risultati positivi.
Le agenzie specializzate stanno già registrando una corsa alle prenotazioni. «Ho appena chiuso una telefonata con un cliente che mi chiedeva per agosto un catamarano in Toscana. Non ho potuto accontentarlo, sono esauriti». Claudio Fiorentino, fondatore di Charteritaly, motore di ricerca che consente di confrontare prezzi e tipologie di imbarcazioni a noleggio, non si aspettava tante richieste, con le prospettive incerte per l’estate.
Il portale, una sorta di Booking del mare, è stato preso d’assalto. «La richiesta è triplicata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tra le mete più ambite, le Eolie, il nord della Sardegna, la Toscana e la Costiera Amalfitana. Il tipo di imbarcazioni prescelte per navigare e spostarsi, soprattutto nel Mediterraneo, sono catamarani e barche a vela. Il target di utenza va dai 35 ai 50 anni. La durata della vacanza oscilla tra una e due settimane». La maggior parte delle prenotazioni, spiega Fiorentino, arriva da appassionati, con precedenti esperienze, in possesso di patente nautica e con nuclei familiari con bambini.
Ma sono in aumento anche coloro che si affacciano per la prima volta a questo tipo di vacanza, come dimostra la richiesta di imbarcazioni con skipper. «Stimiamo di fare meglio del 2020, quando a luglio abbiamo avuto un aumento del 40 per cento dei charter e ad agosto il mercato si è saturato. In Italia le barche per il noleggio non mancano, ma la scorsa estate in tanti sono rimasti a terra».
Ce n’è per tutte le tasche. «La barca vela ad agosto con tre cabine costa circa 2.000 euro a settimana, ma a settembre si trova anche a 1.400 euro. I catamarani sono più costosi e vanno dai 4.400 euro a settimana senza skipper a 25.000 euro in Sardegna. Ma è come avere una casa sul mare» commenta Fiorentino.«Alcuni hanno persino il dissalatore meccanico e frigorifero all’americana».
La vacanza in barca non è un privilegio da nababbi. Sailogy, altra piattaforma online per il noleggio di barche, ha confrontato quanto una famiglia di quattro persone spenderebbe la prima settimana di agosto per una vacanza in mare e quanto restando in spiaggia. Ebbene è risultato che in Costiera Amalfitana la barca è più vantaggiosa (2.300 euro) della terra ferma (3.300).
Un’indagine svolta l’estate scorsa dal portale di ecommerce Idealo ha rilevato un aumento delle vendite di gommoni del 1.230%. E quest’anno conta di fare gli stessi numeri.
Anche la produzione prende il largo. L’industria della nautica, nonostante le difficoltà di un anno faticoso, è riuscita a chiudere un bilancio in equilibrio, su livelli di fatturato globale analoghi a quelli dell’anno precedente, intorno a 4,8 miliardi di euro. Dall’ultimo Monitor dell’Ufficio studi della Confindustria Nautica, è emerso che il 44% dei cantieri stima un giro d’affari 2021 in crescita.
Le imprese guardano con fiducia a quest’anno. Per le unità da diporto, più di due aziende su tre prevedono un incremento rispetto all’anno precedente e solo il 7% una flessione. La metà degli operatori di charter si aspetta un aumento dei numeri e il 26% una situazione stabile.
L’Italia conferma la sua leadership a livello mondiale nei super yacht. Il Global Order Book, elaborato dalla rivista Boat international, posiziona l’industria italiana al vertice per gli ordini di imbarcazioni superiori a 24 metri, con 407 yacht in costruzione su un totale di 821 a livello globale. Si tratta del maggior numero di contratti registrato dal 2009 in poi.
La quota del nostro Paese rappresenta poco meno della metà degli ordini mondiali, raggiungendo il 49,6% del totale, con un incremento di 9 unità rispetto al 2020 che corrisponde a una crescita dello 0,3%. A dimostrare la vivacità del mercato, c’è l’ampliamento del cantiere di The Italian Sea Group, operatore globale della nautica di lusso, che ha inaugurato un nuovo capannone in grado di ospitare navi in costruzione fino a 80 metri.
«Il nostro settore ha tenuto, abbiamo moltiplicato i servizi agli associati per far fronte al Covid e gli sforzi sono stati premiati con 100 adesioni in più» dice soddisfatto a Panorama il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi. E il direttore dell’Ufficio studi, Stefano Pagani, allarga lo scenario. «L’impatto del Covid sull’industria nautica si è fatto sentire meno che in altri settori. La barca è stata subito considerata come un mezzo sicuro per le vacanze, capace di garantire un corretto distanziamento sociale. L’aumento della richiesta ha riguardato tutte le tipologie, nuovo e usato, dal gommone, alla vela, alle barche a motore, con grande interesse nel segmento più accessibile al ceto medio» spiega, segnalando che anche il leasing ha avuto «una performance molto significativa dopo il Salone nautico di Genova, il solo evento del settore gestito in presenza in Europa nel 2020, segnale di vivacità del mercato domestico».
I dati di Assilea, l’Associazione italiana leasing, mostrano che nel 2020 c’è stata, rispetto al 2019, una crescita complessiva del 21,9% dei contratti stipulati, in tutto 398, per un valore di 594 milioni di euro, in aumento del 17,3%. Questi numeri hanno accelerato la domanda di skipper. Il mercato dei charter richiede sempre più comandanti da diporto, personale qualificato cui affidare barche e equipaggi. Ci sono dunque ampie prospettive per un giovane e guadagni non trascurabili. Per una stagione su una barca fino a 50 piedi si può arrivare anche a 15.000 euro di stipendio e per imbarcazioni più grandi a 25.000. «Il 2021 sarà un anno in cui il settore si consoliderà, con prospettive di miglioramento» è convinto Pagani. E non è l’unico a sperarlo.