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Ritorna la Giornata europea della cultura ebraica

Domenica 18 settembre, in oltre cento località italiane, si celebra per la ventitreesima volta la manifestazione che apre le sinagoghe e altri luoghi simbolo ai cittadini. A Milano un programma ricco, con ospiti illustri, momenti di riflessione e un viaggio musicale

Ogni anno attira decine di migliaia di visitatori, contenti e curiosi di poter visitare le sinagoghe o approfondire la conoscenza dei quartieri ebraici delle loro città. Per alcuni è una scoperta, per altri una riscoperta.

L’evento si svolge in più di cento località italiane, proponendo un ricco programma che spazia dall’approfondimento all’intrattenimento, dall’incontro con scrittori e intellettuali a percorsi di musica. In ogni caso, momenti di riflessioni e confronto aperto.

Domenica 18 settembre torna per la ventitreesima volta la Giornata europea della cultura ebraica: «Una grande festa collettiva, che coinvolge tutte le realtà ebraiche italiane e che quest’anno partirà da Ferrara, città capofila, dove la mattina del 18 settembre si inaugurerà simbolicamente la manifestazione» spiega Noemi Di Segni, presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane. «Il tema scelto quest’anno, “Il rinnovamento”» aggiunge «rappresenta in questo periodo storico una vera e propria sfida».

La parola chiave è infatti l’ispirazione, il perno intorno al quale ruotano tutti gli appuntamenti: dimostrare come Israele accetti la sfida della modernità mantenendo intatti i suoi pilastri, i principi e le regole che ne animano la cultura. Una traiettoria che abbraccia l’innovazione tecnologica (in particolare quella agricola) sino a quella politica, senza trascurarne le implicazioni religiose e le relazioni internazionali.

sinagoga-milanoLa sinagoga di MilanoGetty Images

Tra le edizioni più ricche di spunti d’approfondimento c’è senza dubbio il calendario d’incontri milanese, che si svolgeranno presso la Sinagoga di via Guastalla e avranno un’appendice anche lunedì 19 settembre, che sarà possibile seguire in diretta streaming su Zoom.

A questo link sono disponibili tutti i dettagli delle due giornate, che inizieranno domenica mattina alle ore 9 con l’accoglienza del pubblico, seguita da un’affascinante visita guidate della sinagoga, ripetuta più tardi, prima del pranzo, per i meno mattinieri.

Alle ore 10 sarà il momento dei saluti istituzionali, con Rav Alfonso Arbib, rabbino capo della Comunità Ebraica di Milano, Walker Meghnagi, presidente della Comunità Ebraica di Milano e Sara Modena, assessore alla Comunità Ebraica di Milano.

Tra gli ospiti d’onore della giornata meneghina, alle ore 11.30, ci sarà lo storico francese Georges Bensoussan, tra i più noti studiosi europei di antisemitismo e sionismo. Titolo dell’incontro, «La Memoria della Shoah in Israele».

A mantenere il respiro internazionale della giornata, nel primo pomeriggio, alle ore 15, un approfondimento dal titolo «Israele: passato, presente e futuro» con un’intervista allo storico israeliano Benny Morris, grande esperto dei conflitti arabo-israeliani, che faranno da fulcro al suo intervento.

Si parlerà in particolare degli Accordi di Abramo, che puntano a cementare la pace in Medio Oriente. Non senza prospettive critiche: «Resto convinto che il mondo arabo e il mondo musulmano in generale continuino a rifiutare la legittimità e l’esistenza di Israele» ha detto Morris in una recente intervista. «Chi ha siglato una pace» ha aggiunto «lo ha fatto sulla base di una considerazione pratica, avendo compreso di non poter battere militarmente lo Stato ebraico. I paesi che hanno stretto accordi nel corso degli anni, a partire dall’Egitto, non sono paesi democratici: la decisione è stata presa da élite dominanti, che non rispecchiano il sentimento generale della popolazione. Al contrario, ritengo che invece la maggioranza degli israeliani desideri sinceramente di arrivare a una pace vera con i paesi arabi».

Sullo stesso tema (««Gli accordi di Abramo. I nuovi orizzonti del dialogo), alle ore 16.30, la conversazione con Mordechai Kedar, studioso e professore universitario con una forte conoscenza del mondo arabo.

In serata, gran finale al Teatro Menotti per «La cantica del mare», un viaggio in note lungo le coste del Mediterraneo. Protagonista, naturalmente, la musica ebraica, altro emblema di una variegata cultura.

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