Germano Celant morto per coronavirus: addio al padre dell'Arte Povera
Germano Celant (Vittorio Zunino Celotto, Getty Images)
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Germano Celant morto per coronavirus: addio al padre dell'Arte Povera

Deceduto per complicazioni legate al Covid19, con Germano Celant se ne va una delle voci più autorevoli dell'arte contemporanea italiana

Genovese, classe 1940, si è spento all'ospedale San Raffaele di Milano, vittima del Coronavirus, Germano Celant, figura di spicco dell'arte contemporanea italiana

Storico,critico,teorico dell'arte e curatoredi fama internazionale, fu lui, nel 1967, nella famosa mostra alla Galleria La Bertesca di Genova,a coniare la definizione di «Arte Povera», da lui definita una forma artistica che si manifestava essenzialmente «nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni per ridurli ai loro archetipi», dando notorietà ad un nutrito gruppo di artisti - Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali, Emilio Prini - ancora oggi fra i più conosciuti e quotati sul mercato dell'arte.

Per delineare e definire con chiarezza fisionomia ed identità del «movimento»,Celant organizzò una serie di mostre e produsse un nutrito «corpus» scritti: tra i più famosi, Conceptual Art, Arte Povera e Land Art

Gli incarichi più importanti

Nominato nel 1989 senior curator del Guggenheim Museum di New York, direttore della 47ª Biennale d'Arte di Venezia nel 1997, dopo aver realizzato a Genova la grande mostra Arti & Architettura del 2004, Celant è stato direttore della Fondazione Prada a Milano (per la quale, sin dalla metà degli anni '90, ha curato indimenticabili esposizioni, fra le quali spicca la recente retrospettiva dedicata a Jannis Kounellis), curatore della Fondazione Emilio Vedova a Venezia e in occasione di Expo 2015 ha organizzato in Triennale la mostra «Art & Food», una straordinaria collezione di opere di arte e design che indagava il secolare e poliedrico rapporto dell'arte con il cibo.

Oggi, a piangere la sua scomparsa, non solo la moglie Paris Murray e il figlio Argento, ma tutto il mondo della cultura e dell'arte: «Siamo molto addolorati per la perdita di un amico e un compagno di viaggio. Germano Celant è stato una delle figure centrali di quel processo di apprendimento e ricerca che l'arte ha rappresentato per noi fin dall'inizio della Fondazione», il ricordodi Patrizio Bertelli e Miuccia Prada

Germano Celant ( Barbara Zanon, Getty Images)

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Rita Fenini