Terminator - Destino oscuro
Skydance Productions and Paramount Pictures

Terminator - Destino oscuro: le recensioni internazionali

James Cameron e le star originali del franchise, Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger, tornano per il sesto film della saga, che non brilla ma fa meglio degli ultimi episodi

Si riparte dal finale di Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991). Sono trascorsi più di due decenni da quando Sarah Connor ha impedito il Giorno del Giudizio, ha cambiato il futuro e riscritto il destino della razza umana. Terminator - Destino oscuro, sesto film della saga di Terminator, dal 31 ottobre al cinema con 20th Century Fox, si pone come sequel del secondo capitolo.

28 anni dopo si riuniscono James Cameron, questa volta in veste di produttore e autore del soggetto (allora anche regista e sceneggiatore), e le star originali del franchise, gli attori Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger. La regia è di Tim Miller, che già ha firmato Deadpool. E il suo lavoro non fa troppo storcere la bocca alla critica, che per lo più salva Terminator - Destino oscuro, seppur senza lodi sperticate.

Al centro del film l'alleanza tra tre donne. Dani Ramos (Natalia Reyes) vive una vita tranquilla a Città del Messico fin quando un Terminator di nuova generazione programmato per uccidere - un Rev-9 interpretato da Gabriel Luna - compie un viaggio a ritroso nel tempo per darle la caccia e ucciderla. Per sopravvivere fa gruppo con altre due guerriere: Grace (Mackenzie Davis), una donna cyborg proveniente dal futuro, e un’agguerrita Sarah Connor (Linda Hamilton). 

Sul sito Rotten Tomatoes che raccoglie recensioni internazionali Terminator - Destino oscuro al momento ha il 68% di critiche positive: molto meglio dei film recenti della saga, anche se non ha la potenza di fuoco degli episodi migliori.

The Atlantic scrive: "Ciò che distingue questo ultimo sforzo è il ritorno di Hamilton, un'attrice che ogni reboot ha ignorato e sottovalutato".

Secondo Slate, "Terminator - Destino oscuro sembra non essere interessato a questioni di tecnologia, distopia, genere, razza o persino ai puzzle logici del viaggio nel tempo".

Positivo il Times: "Ciò che il film estrae profumatamente dai primi due episodi è la combinazione semplice ma apparentemente sfuggente di momenti cinetici ed empatia emotiva".

Dito giù da parte di Time Out: "Nonostante il ritorno delle star originali, il sequel sembra senza peso, usa e getta".

Drastico il giudizio di Associated Press: "Terminator - Destino oscuro è solo un altro brutto film Terminator in una serie di cattivi film Terminator (anche se meglio di Terminator Genisys).

Gli fa eco il Guardian: "Il franchise di Terminator è tornato ancora una volta alla ribalta con il suo sesto film - e non si fermerà - non solo ripetendosi ma in qualche modo ripetendo le ripetizioni".

Variety gradisce, soprattutto nel confronto con i tre film precedenti: "In un mondo invaso da sequel, remake e reboot, Terminator - Destino oscuro è un esempio di quella forma opportunistica ma, a suo modo, ostinatamente ottimista: il rifacimento. Il film, diretto con grintoso mestiere da Tim Miller (...), in alcuni momenti sembra quasi dire alla sua base di fan: 'Va bene, lo ammettiamo, gli ultimi tre film di Terminator hanno fatto schifo'".

Il New York Post lo boccia: "Neanche Reyes e Davis possono salvare il film".

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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