Stephen King, i 5 film più belli tratti dai suoi romanzi
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Stephen King, i 5 film più belli tratti dai suoi romanzi

Hollywood ha sempre adorato il maestro dell'horror. Da Shining a La zona morta, ecco i titoli che non potete perdere

Scrive in media 500 parole al giorno, ma si interrompe solo 3 giorni su 365: a Natale, il Giorno del Ringraziamento e il 21 settembre, quando compie gli anni. Ecco perché, oltre che famosissimo e strapagato, Stephen King è anche uno degli autori più prolifici: ha scritto una sessantina di libri, che in totale hanno venduto mezzo miliardo di copie, e di questi una quarantina hanno ispirato film e serie tv. Per portare sul grande schermo il meglio della sua produzione, in particolare, si è scomodato il Gotha del cinema, da Kubrick a De Palma, da Cronenberg a Carpenter. Anche Frank Darabont, per girare il magnifico Le ali della libertà, si è ispirato a un suo racconto (Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank), ma sono soprattutto i romanzi ad aver propiziato titoli indimenticabili. Ecco i magnifici cinque.

1. SHINING (1980)

Gran bel posto l'Overlook Hotel, ma fuori stagione è un po' tetro. E la situazione non migliora quando arriva il nuovo custode, uno psicotico alcolista e manesco, che ben presto sbrocca e se la prende col figlioletto e la moglie... Come si fa a non mettere al primo posto questo caposaldo dell'horror, un incubo che riunisce King, Stanley Kubrick e Jack Nicholson? È noto che il feeling tra scrittore e regista non è stato perfetto, ma il risultato è comunque strepitoso: un incubo visivamente straordinario in cui le scene di culto sono praticamente... tutte!

2. LA ZONA MORTA (1983)

Dopo un incidente stradale, un timido professore entra in coma. Quando ne esce, cinque anni dopo, scopre due cose poco piacevoli: 1) la sua fidanzata ha sposato un altro; 2) gli basta toccare una persona per predirne il futuro. Come se non bastasse, grazie ai suoi nuovi poteri l'uomo scopre che sta per scoppiare una guerra nucleare... David Cronenberg al suo meglio: atmosfere cupe, colori lividi, e un Christopher Walken che fa venire la pelle d'oca.

3. MISERY NON DEVE MORIRE (1990)

Nessuna attrice aveva mai vinto l'Oscar come miglior protagonista interpretando un horror: c'è riuscita Kathy Bates, luciferina interprete del film diretto da Rob Reiner. Strano, vero? Il regista di Harry ti presento Sally alle prese con un mix di tensione e sadismo che, in certe scene, è quasi intollerabile. Tutto comincia quando Paul Sheldon (James Caan), scrittore di romanzi rosa, esce di strada con l'auto e si ritrova fratturato e incosciente in mezzo ai boschi. Quando si sveglia, è casa di un'infermiera, che lo ha raccolto e lo ricopre di attenzioni. È una grande fan di Misery, la protagonista dei libri di Sheldon: quando però scopre che l'autore ha deciso di far morire il suo personaggio favorito, non la prende benissimo. E per Paul, immobilizzato a letto, sono guai...

4. IL MIGLIO VERDE (1999)

In un carcere della Louisiana, negli Anni 30, si compie il destino di un gigantesco condannato a morte, John Coffey  (il compianto Michael Clarke Duncan, scomparso di recente), accusato ingiustamente di aver ucciso due bambine. La sua bontà d'animo, e i suoi poteri soprannaturali, turberanno la vita del secondino (Tom Hanks) incaricato di sorvegliarlo. Un dramma epico, che nonostante qualche scena molto forte si discosta dallo stile King per parlare di sentimenti. Del resto il regista è ancora Darabont (Le ali della libertà). Anche una pietra si commuoverebbe nella scena in cui Coffey vede per la prima volta un film.

5. CARRIE - LO SGUARDO DI SATANA (1976)

Dal primo grande successo letterario di King, un cult movie dominato da una delle figure più spaventose della storia del cinema: Carrie White, una ragazza introversa ma dotata di enormi poteri telecinetici. Stanca di essere lo zimbello dei compagni, e delle vessazioni di una madre folle e bigotta, all'ennesima beffa reagisce scatenando l'apocalisse. Già la storia fa venire i brividi, al resto ci pensa quel satanasso di Brian De Palma.

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Alberto Rivaroli