Spring Breakers, a Venezia l'urlo pop di Harmony Korine
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Spring Breakers, a Venezia l'urlo pop di Harmony Korine

Audace e controverso il film di sballo, sesso e musica con le ex Disney Channel Selena Gomez e Vanessa Hudgens. E con un esilarante James Franco gangster rapper

Psichedelico, audace, trasgressivo (se ormai oggi è rimasto qualcosa di trasgressivo). Spring Breakers debutta alla Mostra del cinema di Venezia come storia di formazione (o disfacimento) in salsa pop. E divide, com'è normale che sia per un film che osa e utilizza un linguaggio narrativo che più che cinematografico sembra da videoclip.

C'è chi applaude al regista Harmony Korine e chi storce la bocca e si chiede cosa ci faccia il suo lavoro in concorso al Lido. Il trentanovenne americano già autore di video musicali (appunto) e lungometraggi dai protagonisti disturbati continua sulla quella strada. "Sono attratto da questo tipo di personaggi", dice lui.

Negli States Spring Break è una settimana di vacanza di cui dispongono gli studenti a inizio primavera e spesso è metafora anche di un rito di passaggio.

Quattro teenager alquanto sopra le righe decidono di passare le loro "vacanze di primavera" in Florida. Per ottenere i soldi necessari faranno di tutto, come faranno di tutto nel clima festoso del viaggio al fine del loro divertimento assoluto. Ma proprio tutto. I loro genitori? Non pervenuti. Solamente al termine ci si ricorda che esistono anche loro.

A interpretare il folle quartetto tutto bikini, seno al vento, lingue generose, alcool a litri e addosso, coca sniffato sul ventre nudo, musica, musica, musica, ci sono le "brave ragazze" Rachel Korine, Ashley Benson, Selena Gomez, Vanessa Hudgens, le ultime due star osannate dai giovanissimi, esplose sul Disney Channel.

"Le ho scelte deliberatamente", dichiara Korine, "Volevo loro".

"Venire da Disney Channel di solito ti mette un'etichetta addosso", ammette Selena. "Questo film è un'opportunità che mi è stata data di crescere. Farei qualsiasi cosa per i miei fan più giovani, ma questo film l'ho fatto per me stessa".

Nelle Spring Break delle quattro adolescenti scatenate irrompe un irriconoscibile e fantastico James Franco con denti metallici e rasta, gangster che fa rap. Ma che, in un momento splendido ed esilarante, suona al pianoforte Everytime di "una giovane cantante pop che si chiama Britney Spears".

Spring Breakers è colorato, fluo, esasperato, roboante... La sceneggiatura si limita a poche frasi ripetute e ripetute.

''Ho voluto sviluppare una narrativa liquida, con pochi dialoghi, utilizzando momenti high e momenti low'', spiega Korine. "Volevo che fosse un attacco di suoni e musica, una poesia pop".

Sul pop, non c'è dubbio. La poesia, forse, è altra cosa.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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