La signora delle rose: al cinema l'intrigante mondo dei designer di fiori - Video
Un'immagine del film "La signora delle rose" (Estrella Production)
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La signora delle rose: al cinema l'intrigante mondo dei designer di fiori - Video

Tra innesti e ibridazioni, profumi e colori, una commedia francese con Catherine Frot coltivatrice di rose in decadenza, in lotta contro le leggi del mercato e le produzioni su larga scala a discapito della qualità

Sono circa quaranta oggi i designer di rose al mondo, e di questi più di venti sono francesi, molti dei quali con sede nella regione di Lione. Un mondo sconosciuto ai più, fatto di colori, profumi e selezioni meticolose, dove affonda le sue radici la commedia franceseLa signora delle rosedi Pierre Pinaud, dal 2 dicembre al cinema distribuita da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, facendosi largo tra l'ultimo film di e con Clint Eastwood Cry Macho - Ritorno a casa e il film sul movimento americano per i diritti civili degli anni '60 Il colore della libertà di Barry Alexander Brown.

Ne La signora delle rose Catherine Frot, la cantante lirica stonata di Marguerite e chef personale de La cuoca del presidente, interpreta Eve Vernet, per anni la più grande coltivatrice di rose di Francia. Anche oggi continua a scegliere i migliori «padri» (stami) e «madri» (pistilli), quelli con caratteristiche notevoli per colore o per resistenza alle malattie, o per profumo, e li si «sposa» nella speranza che ne vengano varietà degne di essere presentate nei concorsi.
Eve è però sull’orlo della bancarotta, e per l’ennesima volta esce delusa dal concorso internazionale di rose di Bagatelle di Parigi. La sua azienda è sul punto di essere acquisita da un potente concorrente che crea rose su larga scala, ma la sua fedele segretaria Vera (Olivia Côte) crede di aver trovato la soluzione giusta rivolgendosi ai servizi sociali e assumendo tre persone oggetto di reinserimento sociale (Marie Petiot, Melan Omerta, Fatsah Bouyahmed), senza alcuna esperienza nel settore ma con un desiderio: tornare a fiorire.

Tra innesti, rose brevettate, rose perlate, ibridazioni, scopriamo che le rose... si «creano».

A muovere verso questa trama Pinaud, che è anche co-sceneggiatore del film insieme a Fadette Drouard, è stata la sua passione per i fiori. A questa si è aggiunta la scoperta, per puro caso, «che la creazione di rose era una specialità francese, proprio come l'alta cucina e il profumo», ha detto. «Questo mi ha incuriosito. Ho studiato l'argomento: le diverse fasi del processo, le competizioni a cui le rose sono iscritte, l'amore e il sacrificio che richiedono a chi le crea e le “cresce”».

Dal 1980 però il settore orticolo ha subito una crisi, soprattutto per quanto riguarda le rose che sono diminuite dopo il loro tempo d’oro. In pochi anni il mercato delle rose si è notevolmente ridotto, il che ha portato a molti fallimenti, soprattutto tra i piccoli produttori. Da qui il risvolto sociale che percorre La signora delle rose, che è anche la storia di una lotta che un’artigiana testarda combatte da sola contro gli industriali e le leggi del mercato, rifiutando le tecniche moderne che secondo lei abbassano gli standard di qualità.

In questa clip in esclusiva un estratto de La signora delle rose (accanto a Catherine Frot c'è Melan Omerta):

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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