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Rudolf alla ricerca della felicità – La recensione

Edificante animazione giapponese dagli autori di Pokémon e Final Fantasy. Con un gattino nero alla scoperta dei valori della cultura e dell’amicizia

Con l’animazione i giapponesi ci sanno fare. Non solo con quella naturalmente. Ma certo la loro alacrità egemonica nello specifico settore arriva, anche con prodotti minuti e delicati come questo Rudolf alla ricerca della felicità (in sala dal 15 marzo, durata 85’), a colpire nel segno con una bella lezione educativa. Determinante, come sempre, il supporto di una grafica digitale invitante e puntuale, ottenuta con l’abile ed esperta fusione tra panorami reali e figure animate cui l’affettuosa simpatia emanata da “personaggi” felini opportunamente umanizzati rende efficace integrazione.

Registi di valore per il film: Kunihiko Yuyama e Motonori Sakakibara, specie il primo cui si devono ribadite esperienze nella lunghissima serie Pokémon (l’ultima l’anno scorso con Il film Pokémon: scelgo te! – Il secondo ha fra l’altro cofirmato nel 2001 Final Fantasy con l’autore di videogiochi Hironobu Sakaguchi), che qua si mettono sulle tracce del bestseller per bambini più venduto in Giappone, Rudolf to Ippaiattena di Hiroshi Saito, tramutandolo appunto in una squisita avventura per lo schermo.

Il bestseller per l’infanzia più venduto in Giappone

Ne è naturalmente protagonista il Rudolf del titolo: micetto nero di pochi mesi con grande testa e grandi occhi che, spinto dalla curiosità, una volta messo il naso fuori casa per la prima volta dopo aver salutato la matura amica Gatta si ritrova quasi travolto  da biciclette e macchine urlanti che sembrano piovere da ogni parte. Finendo poi per sbaglio su un furgone che lo deposita a qualche centinaio di chilometri di distanza nel bel mezzo di Tokyo.

A Tokyo un incontro fortunato chiamato Tigre

Solo e smarrito, ma per poco. Trova compagnia in Tigre un gattone burbero e randagio che prima lo strapazza un po’, dopo gli fa da tutor e lo introduce ai valori della didattica insegnandogli a leggere, a scrivere e a capire il mondo. Insomma lo aiuta a diventare grande e a comprendere il senso più profondo della separazione e dell’amicizia.

Emozione e magia al servizio dei buoni sentimenti

In questo universo sbuffante, ansimante e miagolante trovano posto altre figure, tutte benigne per Rudolf, Bucci il gatto-folletto e dandy e più tardi Miscia la gattina-fidanzata di questi, perfino Devil il mostruoso cagnone bulldog destinato a riporre la sua ferocia nella generale edificante favola dedicata alla bontà e ai rapporti solidali. Sulla quale, oltre svagarsi, i più piccoli avranno modo di riflettere e perfino commuoversi: magari con qualche circostanza strappacore e il supporto di quegli elementi magici e visionari proprii di questi modelli di racconto.

Le voci del doppiaggio sono di Lucrezia Ward (Rudolf), Andrea Ward (Tigre), Alessio Ward (Bucci), Mario Bombardieri (Devil), Samia Kassir (Gatta), Silvie Gabriele (Miscia).

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Mediterranea Productions distribuzione, ufficio stampa NC Media Nicola Conticello e Marco Giovannone
Rudolf con Tigre che lo introduce al mondo dei libri

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Claudio Trionfera

Giornalista, critico cinematografico, operatore culturale, autore di libri e saggi sul cinema, è stato responsabile di comunicazione per Medusa Film e per la Mostra del cinema di Venezia

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