Planes, dalla Disney il film sugli aeroplani che non decolla
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Planes, dalla Disney il film sugli aeroplani che non decolla

Concentrato di buoni sentimenti piatto e scontato, non ricalca la freschezza di Cars

Sfruttando il successo di Cars, la Disney ci riprova e alle auto sostituisce gli aeroplani. Ecco Planes, film d'animazione (in 3D) dall'8 novembre nelle sale italiane, con passaggio anche al Festival del Film di Roma nella sezione Alice in città.

Di Cars, però, Planes non ha né l'originalità né la freschezza, e finisce per essere un concentrato di buoni sentimenti piatto e scontato, senza il minimo guizzo. Gli adulti ne rimarranno probabilmente annoiati. Per i bambini invece lo spettacolo potrà essere forse quanto basta gradevole, grazie anche ai suoi colori abbastanza vivaci.

Protagonista del film è Dusty, un piccolo aereo agricolo che, da solito copione, ha un sogno apparentemente più grande di lui: stanco dei campi da concimare, vuole sfrecciare nei cieli e diventare il più veloce aereo da competizione. Peccato però che soffra pure di vertigini. Ovviamente a poco serve che molti attorno a lui lo vogliano distogliere. I sogni possono molto di più dei propri limiti. Allenato dallo scontroso aviatore navale Skipper, Dusty riesce a partecipare alla gara attraverso oceani e continenti per sfidare Ripslinger, il campione in carica. Nella lunga maratona aerea avrà modo di conoscere tanti velivoli, ognuno di nazionalità diversa (e relativo stereotipo legato alla sua origine): ecco così il grande amatore messicano El Chupacabra, la bella italiana un po' snob che si scioglie però con una serenata Azzurra (poteva andarci peggio), il rigido e un po' scolastico britannico Bulldog... E poi... e poi tutto come vi immaginate già, niente di diverso.

Più che innovare quanto già presentato da Cars, Planes sembra imitarlo, con scarso successo. I personaggi che circondano il protagonista Dusty sono peraltro piuttosto anonimi e poco divertenti, nessun colpo di coda comico viene in aiuto allo spettatore. L'amico del cuore, l'autocisterna Chug, non ha la spontaneità di Cricchetto e nel tentativo vano di far ridere con la sua goffaggine riesce a essere persino fastidioso.

Il regista Klay Hall, statunitense già alla regia di alcuni episodi di Family Dog e dei Simpson e di Trilli e il tesoro perduto, è un fanatico di aviazione, suo padre era nella Marina Militare e suo nonno pilota. La sua grande passione però non riesce a far decollare il film. 

"Prima di poter volare, l'anima deve fare un bagno di polvere, come gli uccelli", scrive Maura Del Serra in Aforismi (1995). Intanto iniziamo dalla polvere.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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