I pinguini di Madagascar
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I pinguini di Madagascar, simpatici e coccolosi ma non abbastanza: 5 cose da sapere

Skipper, Kowalski, Rico e Soldato arrivano al cinema, tra folli buffonate e poca originalità

Dopo l'anteprima della scorsa settimana, dal 27 novembre arrivano nelle sale italiane Skipper, Kowalski, Rico e Soldato, nella loro prima avventura in solitaria. Il film d'animazione I pinguini di Madagascar sfrutta l'onda del successo avuto dalle quattro spie provenienti dai ghiacci nella serie di cartoon Madagascar.

Sin dalle loro origini sulle nevi, i quattro hanno ben chiaro di voler esser pinguini speciali, molto più di "carini e coccolosi". E infatti, oltre a essere indubbiamente tali (Soldato su tutti), sono anche estremamente squinternati, spavaldi, imprudenti. Sono goffi e impreparati, eppure ogni situazione volge sempre a loro favore. Tutto sembra ottimale per ordire una storia capace di esaltare grandi e piccini e di far uscire dal cinema col sorriso ancorato in viso. Ma così non è.

La trama che la DreamWorks mette attorno a Skipper & Co. è abbastanza pretestuosa e poco innovativa e lascia spazio alla stanchezza. I più piccoli non protesteranno e anzi esploderanno spesso in risate. Per gli adulti però probabilmente non sarà la festa attesa. 

Certo, non mancano simpatiche buffonate e momenti divertenti, come quando i quattro rotolano lungo le strisce pedonali, ma da quell'amabile banda disordinata ed esageramente ottimista ci si poteva aspettare di più. Al botteghino comunque faranno sicuramente parlare di sé.

Ecco 5 cose da sapere su I pinguini di Madagascar

1) L'ironia sui documentaristi

L'inizio riserva una scena spiritosa che vuole rovesciare i cliché dei documentari sui pinguini. "Ci siamo chiesti: 'Cosa accadrebbe se prendessimo i nostri pinguini e li collocassimo proprio in una di quelle situazioni da documentario? Cosa farebbero in quell'ambiente stereotipato?'", ha detto Eric Darnell, co-regista insieme a Simon J. Smith. Ebbene a Skipper & Co. non va affatto di esser semplice materiale di interesse per documentaristi. Loro vogliono l'avventura.
Una curiosità? Sapete nella versione originale chi dà la voce al filmmaker che sta riprendendo una fila di pinguini? Il leggendario Werner Herzog, che in effetti ha girato un documentario sull’Antartico dal titolo Encounters at the End of the World.

2) L'ossessione per le Cheesy Dibbles

Più ancora dell'avventura, più dello spionaggio, qual è la vera ossessione di Skipper, Kowalski, Soldato e Rico? Le Cheesy Dibbles, le croccanti patatine soffiate al formaggio, tanto gustose quanto pericolose. Per i pinguini questo adorato snack è più prezioso dell'oro, nel vero senso della parola, come dimostra la loro escursione a Fort Knox, la struttura di massima sicurezza americana, in cui viene celebrato il compleanno di Soldato. L'obiettivo non è rubare i lingotti che valgono miliardi di dollari, bensì appropriarsi delle Cheesy Dibbles contenute nel distributore automatico.

3) Gli attori di razza del doppiaggio originale

Al pinguino Skipper nella versione originale dà voce Tom McGrath (in italiano Luigi Ferraro), che ha creato i personaggi del blockbuster d'animazione Madagascar da lui diretto insieme a Darnell. All'epoca McGrath aveva immaginato Skipper doppiato da un'autorevole icona di Hollywood con il classico atteggiamento impassibile, invece alla fine il ruolo è toccato a lui. "Almeno non sono stato troppo costoso!", scherza.
Però per I pinguini di Madagascar sono arrivate davvero icone di Hollywood. John Malkovich dà la voce al Dottor Octavius per i nemici Dave (in italiano Marco Mete), la piovra vendicativa. Benedict Cumberbatch, il bravissimo attore britannico noto per la serie tv Sherlock, affascinante cattivo di Star Trek Into Darkness, fa parlare l'elegante lupo husky che guida l'agenzia Vento del Nord, che tenta invano di proteggere i pinguini. "Abbiamo adorato la voce di Benedict, ricorda il suono di un violoncello", ha detto la produttrice Lara Breay.

4) Messaggio per tutti: mai giudicare dalle apparenze

"Carini e coccolosi", "carini e coccolosi", sono questi gli aggettivi ricorrenti che piovono addosso a Skipper & Co.. Il grosso orso bianco della Vento del Nord, in teoria forzuto e pericoloso, in pratica ogni volta che ha avanti i pinguini si scioglie in continui vezzeggiativi e coccole. È lui, insieme alla temibilissima foca bianca, il personaggio più riuscito tra le new entry. 
Ma al di là delle sembianze docili e dolcissimi, i quattro pinguini vogliono dimostrare di essere animali autonomi, tutt'altro che indifesi, avventurieri. E sarà Soldato, più di ogni altri, a dimostrarlo. Tra valori di amicizia e lealtà e rottura degli stereotipi, il messaggio più forte de I pinguini di Madagascar è: mai giudicare dalle apparenze.

5) Le recensioni internazionali

Rotten Tomatoes, il sito che raccoglie recensioni internazionali, finora dà a I pinguini di Madagascar il 68% di critiche positive.
Non è soddisfatto l'Hollywood Reporter: "Pieno di buffonate folli, tutta l'energia maniacale in definitiva risulta più faticosa che esilarante". Similmente Variety: "Un tentativo floscio di intrighi internazionali carini e coccolosi". New York Times: "La mancanza di originalità è compensata da pura stupidità". Buone parole dal Wall Street Journal:" Questi pinguini sono davvero carini, l'animazione è sempre attraente e il film è destinato ovviamente a conquistare il botteghino.

I pinguini di Madagascar, immagini del film

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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