Per vedere un film d’estate andate in Paraguay
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Per vedere un film d’estate andate in Paraguay

Cinema chiusi per ferie, pellicole di cassetta spostate a settembre. E il settore fa crac

L’estate appena cominciata è già finita, almeno al cinema. Prendiamo Il cavaliere oscuro - Il ritorno, il nuovo, attesissimo, Batman: tra il 19 e il 27 luglio esce in 70 paesi, tra cui Malesia, Indonesia e Bahrain. E in Italia? Il 29 agosto, ultima posizione ex aequo con il Canton Ticino.

Capita lo stesso con Prometheus di Ridley Scott, che in Azerbaijan e Kazakhstan hanno già visto il 30 maggio, mentre da noi arriva il 19 ottobre. Il fulgido cartoon Ribelle-Brave, osannato dal New York Times, esce il 13 luglio in Paraguay (che ci batte sempre) e da noi il 7 settembre, dietro c’è solo la Grecia, e non è un buon segno. In ritardo, il 22 agosto, anche Madagascar 3: prima di noi se lo godono ben 50 paesi, fra cui l’inesorabile Paraguay (8 giugno). Risultato, l’estate italiana 2012 fa crac. Esercenti e distributori hanno ceduto al panico da crisi, trasformando i mesi caldi in un deserto: -52 per cento gli incassi a giugno, quasi il baratro. Molti cinema chiusi, multiplex blindati militarmente da un solo film "forte", Amazing Spider-Man (4 luglio), pochi film, tanta fuffa, fondi di magazzino.

Certo, ci sono il calcio e le Olimpiadi, fa caldo, imperversano crisi e pirateria, ma vale per tutti. E così, alla fine, l’anomalia italiana ha scatenato un potente grido d’allarme (con isteriche ammissioni di colpa, j’accuse e «agende dell’emergenza») tra esercenti e distributori riuniti a Riccione per Ciné, la kermesse che presenta i titoli della prossima stagione. L’autunno-inverno, per la verità, s’annuncia fortissimo, il problema è arrivarci.

"È urgente cambiare strategia" ammonisce Richard Borg, presidente dei distributori. "I buoni film devono essere in sala 12 mesi su 12, pena la disaffezione dello spettatore. Chi non s’adegua sappia che danneggia l’intera industria". Duro, ma vero: a scorrere le uscite dell’estate 2012 non si mettono insieme cinque titoli per cui valga la pena di saltare, non dico una partita, ma neppure una pizzata. Nel frattempo impera il fai-da-te e i titoli più attesi vengono piratati perfino in spiaggia. Probabilmente dal Paraguay.  

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Piera Detassis