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Ti avevamo tanto amato. Nino Manfredi, un ricordo a 10 anni dalla morte

Il 4 giugno del 2004 ci lasciava uno dei grandi attori italiani del secondo novecento

10 anni fa la scomparsa nella sua Roma dell'ultimo dei "mostri" della commedia all'italiana. Dagli esordi nella rivista ai grandi successi del cinema, una serie di immagini per ricordarlo

Mondadori Portfolio

Il debutto sul grande schermo come protagonista avviene successivamente, nel 1959, dopo un decennio di parti minori in commedie nelle quali recitò accanto ad attrici come Sophia Loren e Ave Ninchi. Il film è di Gianni Puccini e si chiama "l'impiegato". Racconta della duplice vita di un impiegato dell'Istituto delle case popolari alle prese con la monotonia di giorno e la fantasia di notte, grazia alla passione per i romanzi gialli. Arriverà un'ispettrice da Milano che renderà concreti i sogni dell'impiegato ma che si spegneranno al repentino ritorno della donna al Nord. 

Pochi mesi separano quatto film da quello della consacrazione di Nino nella commedia all'italiana. Si tratta de "L'Audace colpo dei soliti ignoti" per la regia di Nanni Loy. Qui Manfredi è un membro di una banda di rapinatori chiamata a Milano per svaligiare un furgone del Totocalcio: il colpo riesce, ma per una serie di surreali circostanze alla fine la banda preferisce sbarazzarsi del bottino.

Nella foto: Nino Manfredi e Fulvia Franco ne "L'Amore difficile" (regia a quattro di Bonucci, Solima, Manfredi, Lucignani). L'episodio diretto e interpretato da Nino è "L'avventura di un soldato", liberamente ispirato all'opera di Italo Calvino.

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Edoardo Frittoli