New York in ginocchio: 5 film catastrofici
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New York in ginocchio: 5 film catastrofici

Sandy ha messo in crisi la Grande Mela, ma al cinema spesso è capitato anche di peggio. Tra glaciazioni, invasioni aliene e mostri di tutti i tipi, ecco i 5 più brutti incubi di Manhattan e zone limitrofe

Stavolta purtroppo è tutto vero: l'uragano Sandy , i morti, i miliardi di danni. Verrebbe da riciclare il vecchio cliché della realtà che supera la fantasia, ma sarebbe troppo. Perché quando si è trattato di immaginare New York in ginocchio, gli sceneggiatori di Hollywood hanno davvero dato il meglio (si fa per dire) di sé, tra glaciazioni, alieni assassini, gorilla oversize e mostri assortiti. Ecco i 5 film in cui la Grande Mela vive i suoi incubi peggiori.

1. THE DAY AFTER TOMORROW - L'ALBA DEL GIORNO DOPO (2004)

Nessuno gli dà ascolto, ma il climatologo Jack Hall (Dennis Quaid) ha ragione: sul pianeta Terra incombe il rischio di una nuova glaciazione. A New York, in particolare, ben presto lo scenario si fa terrificante: dopo giorni di diluvio, uno spaventoso maremoto travolge Manhattan. Poi la temperatura scende precipitosamente: pochi fortunati, tra cui il figlio di Hall, Sam (Jake Gyllenhal), riescono a sopravvivere barricati nella biblioteca pubblica, dove bruciano migliaia di libri per non morire congelati. Quando la situazione migliora, il bilancio fa paura, ma almeno l'uomo non si è estinto... Uno dei più popolari disaster movie degli ultimi anni: girato dallo specialista Roland Emmerich, che ritroveremo altre due volte in questa classifica. Celeberrima la scena della Statua della Libertà sommersa dalle acque.

2. INDEPENDENCE DAY (1996)

Che cosa è esattamente quella “cosa” grande come un quarto della Luna, che si sta avvicinando alla Terra proveniente dallo spazio? E che intenzioni hanno le navicelle di 27 chilometri di diametro, che si sistemano metodicamente sulle principali città del mondo? La risposta arriva con drammatica chiarezza: sono le armi con cui gli alieni hanno deciso di cancellare il genere umano. Quando fanno fuoco, di New York (e di molte altre città mondiali) restano a malapena le macerie. Per fermarli basteranno le intuizioni di uno studioso (Jeff Goldblum), l'eroismo di un pilota (Will Smith) e un Presidente americano (Bill Pullman) giovane e tosto? In un film, fortunamente, sì. Emmerich, ancora lui, non bada a spese e, in certe scene, fa davvero paura.

3. CLOVERFIELD (2008)

Un boato assordante, fiamme e la testa della Statua della Libertà che vola a chilometri di distanza, rotolando in mezzo a una strada (scena mitica). Per i ragazzi che stavano facendo festa in un grattacielo inizia un incubo paralizzante. Una creatura mostruosa, alta 100 metri, è arrivata chissà come nel cuore di New York, sta distruggendo tutto quello che trova sul suo cammino... Uno dei film evento degli ultimi anni: costato 25 milioni di dollari (pochissimo, per gli standard odierni), senza attori famosi, ha ottenuto un notevole successo commerciale (incassandone 170) e scatenato una frenetica attività su Internet dove vari siti hanno interpretato e sviscerato ogni scena. Girato da Matt Reeves come un finto documentario, usando la telecamera a spalla, è prodotto da J.J. Abrams (il creatore di Lost), ed è un piccolo gioiello di tensione.

4. KING KONG (2005)

Grande Peter Jackson: fresco dei trionfi inanellati con la trilogia del Signore degli anelli, si toglie lo sfizio di portare sullo schermo un mito della sua infanzia: il gigantesco gorilla che, catturato su una misteriosa e inquietante isola del Pacifico, viene trasportato in catene a New York. Riesce però a liberarsi e, prima di morire, sfoga tutta la sua rabbia. Il cast è stellare (Naomi Watts, Adrien Brody, Jack Black), ma il vero plus è la passione del regista, le sue invenzioni, la capacità di divertire divertendosi. Grande successo, e molte scene cult: l'inizio per esempio è favoloso, come il finale con King Kong arrampicato sull'Empire State Building.

5. GODZILLA (1998)

Tutta colpa dei francesi e dei loro maledetti test nucleari in Polinesia: un iguana, sopravvissuto miracolosamente alle radiazioni, si trasforma in un gigantesco mostro che, raggiunta Manhattan, ne combina più di Carlo in Francia. Sceneggiatura elementare ma effetti speciali notevolissimi per un kolossal in confezione de luxe: è rimasta nella memoria di tutti la sequenza in cui la creatura emerge dalle acque, terrorizzando un povero pescatore. Indovinate chi è il regista? Esatto, ancora Emmerich. New York, per lui, è una fissazione: se non la riduce in briciole, non si diverte...

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Alberto Rivaroli