Natalie Wood, che cosa avvenne veramente la notte della morte?
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Natalie Wood, che cosa avvenne veramente la notte della morte?

La star di Gioventù bruciata e West Side Story è morta affogata nel 1981. Sembrava un incidente, ma la polizia di Los Angeles ha riaperto il caso, e una nuova perizia del medico legale autorizza inquietanti interrogativi

L'oblio, a quanto pare, non le si addice. Natalie Wood, indimenticabile protagonista di Gioventù bruciata e West Side Story, continua a far parlare di sè. A soli 43 anni, com'è noto, la diva è affogata il 29 novembre 1981, cadendo dal suo yacht, ancorato al largo dell'isola californiana di Santa Catalina, ma i tanti interrogativi che quella tragedia ha ispirato non hanno ancora trovato una risposta (ammesso che esista) e così periodicamente tornano alla ribalta.

A riportare il mistero in prima pagina è stato Lakshmanan Sathyavagiswaran. Non è il personaggio di un film di Bollywood, come il nome potrebbe far credere, ma il medico legale di Los Angeles che ha appena esaminato il cadavere riesumato dell'attrice. Un atto apparentemente fuori tempo massimo, ma  reso necessario dalla riapertura del caso, disposta nel novembre scorso in seguito all'emergere di non meglio identificati nuovi elementi. Pareva francamente una perdita di tempo, e invece c'è scappato il colpo di scena: il medico ha ravvisato segni mai notati prima sulle braccia, sul collo e sulle gambe della donna, e ha deciso di cambiare il certificato di morte, attribuendo il decesso ad “annegamento e altre cause non definite”. In sostanza, Sathyavagiswaran non se la sente di escludere la possibilità che la donna sia stata aggredita prima di cadere in acqua.

Anche se nessuno si è lontanamente azzardato a pronunciare la parola omicidio, la novità non è di poco conto, anzi ha tutto l'aspetto di una bomba.  Oltre a rappresentare un autentico siluro nella schiena del collega che all'epoca aveva parlato senza esitazioni di incidente (e che quei segni non li aveva visti o non aveva dato loro alcuna importanza), la relazione odierna del medico legale suggerisce nuove inquietanti considerazioni.

Primo: è cosa arcinota che Natalie Wood non sapeva nuotare. Era rimasta traumatizzata dall'acqua dopo una brutta avventura vissuta da bambina e, anche se le piaceva navigare sul suo Splendor (uno yacht che prendeva il nome da uno dei suoi film più famosi, Splendore nell'erba), manteneva un'estrema diffidenza verso l'acqua. Finora la tesi ufficiale sulla sua fine sosteneva che fosse scivolata in mare e quindi annegata perché completamente ubriaca, ma i segni sul suo corpo teoricamente autorizzano anche un'altra ipotesi, e cioé che Natalie abbia lottato disperatamente per evitare di essere gettata fuori bordo, dove l'attendeva una morte certa.

E qui passiamo al secondo punto: quel 29 novembre, sullo Splendor, insieme alla Wood c'erano solo il marito (nonché celeberrrimo collega) Robert Wagner, e l'amico di famiglia Christopher Walken, con cui l'attrice aveva appena finito di girare il film Brainstorm. Personaggi al di sopra di ogni sospetto, che tra l'altro furono in grado di fornire alla polizia una versione dell'accaduto che collimava in ogni dettaglio. Ciò nonostante non mancarono, all'epoca del dramma, malignità sul rapporto che legava i tre. Si parlò di una forte gelosia di Wagner verso quello che avrebbe considerato un rivale, ma anche di uno scandaloso triangolo amoroso. Insomma, tutto e il contrario di tutto. Di certo non appare casuale la solerzia con cui  fonti  della polizia hanno precisato che né Wagner né Walken sono sospettati di nulla: la situazione venutasi a creare è davvero surreale.

Da un lato infatti si riapre un'inchiesta morta e sepolta, lasciando credere all'opinione pubblica che sia lecito dubitare di quella che fino a ieri sembrava una verità conclamata (l'incidente); dall'altro, con una bella dose di ipocrisia, si respingono come fantasie i legittimi dubbi che stanno affiorando. Saranno i prossimi giorni a chiarirci le idee, rivelando se a riaprire il caso Wood è stata un'indagine seria o l'esibizionismo di qualche burocrate a caccia del famoso quarto d'ora di celebrità. Quel che è certo è che tutto pare più avvincente se ci vanno di mezzo Hollywood e i suoi protagonisti. Niente risveglia la curiosità dell'opinione pubblica come i peccati e i drammi dei divi, anche perché spesso il destino si diverte a creare degli eventi a catena che sembrano vere e proprie maledizioni. Prendete Gioventù bruciata: chi lo girò sembrava destinato a una vita da favola, e invece... James Dean si è schiantato con la sua Porsche, Sal Mineo è stato ucciso a coltellate in un vicolo, Natalie Wood è morta annegata. Forse...

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Alberto Rivaroli