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Filmauro Distribuzione, Ufficio stampa Valentina Guidi e Mario Locurcio, Ufficio stampa Filmauro Martina Riva

Natale a Londra, Dio salvi la Regina (e i suoi cani) – La recensione

Lillo e Greg, Nino Frassica e Paolo Ruffini protagonisti di un film divertente, dalla comicità surreale e vivace. Con un “colpo” a Buckingham Palace

Tutti indebitati fino al collo. Specie Er Duca (Ninetto Davoli), boss di periferia romana braccato da Equitalia e, peggio di lui, U’ Barone (Nino Frassica) che gestisce un ristorante di lusso a Londra ma s’è giocato una fortuna a carte e adesso deve una cifra gigantesca a uno strozzino locale  che, per ottenerla, lo minaccia di morte.

Natale a Londra – Dio salvi la Regina (in sala dal 15 dicembre) nasce da questi guai, diretto da un cineasta ben preparato come Volfango De Biasi alla sua terza impresa natalizia consecutiva dopo Un Natale stupefacente e Natale col boss dopo le lodevoli esperienze di Come tu mi vuoi e Iago (2007 e 2009). Matassa ingarbugliata e difficile da sgomitolare, anche perché a districarla dovrebbero essere i due figli del Duca Erminio e Prisco (Pasquale Petrolo e Claudio Gregori, cioè Lillo e Greg), che per motivi diversi non fanno dell’abilità e del decisionismo la loro referenza migliore.

Una coppia traballante

Obiettivo londinese per questa traballante per questa coppia un po’ sgangherata e arruffona? Farsi restituire da U’Barone il valore del ristorante, che in verità appartiene al Duca, per permettergli con quei soldi di saziare Equitalia. Figurarsi il pasticcio, viste le disgrazie dell’altro e la sete di denaro che, a questo punto, diventa collettiva considerata pure la furibonda sepolcrale insistenza dello strozzino Mike The Hammer (Vincent Riotta) che col suo cigolante braccio meccanico e un pistolone terrorizza oramai l’intera compagnia, incluso lo chef del restaurant, Vanni (Paolo Ruffini), tanto svagato quanto innamorato non corrisposto (ma chissà, alla fine?) della rigida e ferrigna figlia de U’ Barone Anita (Eleonora Giovanardi).

Sfida al Palazzo Reale

Soluzione? Un colpo risolutore nel cuore di Buckingham Palace per rubare i due cani della Regina Elisabetta II d’Inghilterra (Patricia Ford, verosimiglianza rappresentata con humour) e chiedere un riscatto da un milione e mezzo di sterline che può rimettere in ordine i  conti di ciascuno. Certo la banda barcollante e trasversale che si forma con questi personaggi, rastrellando pure  vecchie conoscenze malavitose – incluso un mago (Enrico Guarnieri) -  non prometterebbe fortune e successi se l’allegro intreccio della storia non prevedesse, per sua natura, esiti strapazzanti allineati alla propria eccentricità.

Talento e “nonsense”

Molto si ride, va subito detto. La scrittura e certe dinamiche arruffate del racconto tutt’altro che statico – anzi assai fermentato – si muovono sulle tracce di una comicità spesso lunare e surreale, gestuale e non facilmente plateale, mai triviale, che soprattutto grazie al talento combinato e ormai sedimentato di Lillo e Greg, oltre l’inesauribile torrenziale vocazione al nonsense di Nino Frassica e lo stranito rarefatto stupore di Paolo Ruffini, sviluppa i suoi frammenti di maggiore efficacia. All’interno di una vicenda che, certo, è più facile da vedersi che da raccontarsi, tanti sono i passaggi che la compongono in un desordre narrativo volutamente e non banalmente smoderato.

Film d’attori, è ovvio. Che in questa prospettiva genera situazioni, inseguimenti, scazzottate, maldestre evoluzioni acrobatiche e figuracce epocali con cadenze piuttosto vispe e scattanti. A metà strada tra il gangster movie e la commedia moderna senza che del primo si faccia parodia e della seconda si interpretino schemi consueti in cifra natalizia. Abile e non usuale, in questo senso, la regìa, assistita da un montaggio diligentemente aritmetico (Stefano Chirchiè) e da una fotografia (Tani Canevari) istigata ad una certa eleganza, alle sfumature e alla mobilità. Tutto dedicato ad una piacevole indisciplina.

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Filmauro Distribuzione, Ufficio stampa Valentina Guidi e Mario Locurcio, Ufficio stampa Filmauro Martina Riva
Nino Frassica è U' Barone che gestisce a Londra il ristorante dove Paolo Ruffini (Vanni nel film) fa lo chef

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Claudio Trionfera

Giornalista, critico cinematografico, operatore culturale, autore di libri e saggi sul cinema, è stato responsabile di comunicazione per Medusa Film e per la Mostra del cinema di Venezia

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