È morta Lucia Bosè, l'attrice scoperta da Visconti
Lucia Bosè al Festival di Roma con la sua biografia (Ansa, Ettore Ferrari)
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È morta Lucia Bosè, l'attrice scoperta da Visconti

Aveva 89 anni. È stata stroncata da una polmonite a Segovia, in Spagna. Ha recitato per Fellini, Antonioni, Buñuel e Coctaeu


La diva dai capelli blu, vitale ed energica, è morta. Lucia Bosè, attrice italiana che ha recitato per Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Luis Buñuel e Jean Coctaeu, è scomparsa all'età di 89 anni, a Segovia, in Spagna. Era in cattive condizioni di salute ed è stata stroncata da una polmonite. Ne dà notizia il quotidiano spagnolo El País. Alcuni siti italiani parlano di Coronavirus.

Suo figlio Miguel Bosé ha scritto sul suo profilo Instagram. «Cari amici ... Vi informo che mia madre Lucía Bosé è appena morta. È già nei posti migliori».

Nata a Milano il 28 gennaio 1931 come Lucia Borloni, divenne famosa quando vinse, nel 1947, a soli 16 anni, il concorso di Miss Italia. Era quell'anno formidabile che, nella stessa edizione, vide in gara Gianna Maria Canale (seconda classificata), Gina Lollobrigida (terza), Silvana Mangano. Lucia, da ragazzina, aveva una grazia gentile e delicata, diversa dall'immagine recente che abbiamo di lei, con il look esuberante e la verve brillante.

È stato il maestro del Neorealismo, Luchino Visconti, poi padrino di Miguel Bosé, a scoprire il suo talento, quando l'ha notata dall'altra parte del bancone in una pasticceria milanese, allora sedicenne, mentre stava preparando una scatola di castagne candite per un cliente. Le disse: «Sei un animale cinematografico».

Dopo la fascia da Miss, da lì a breve per Lucia Bosè ci fu il lancio nel mondo del cinema. Il debutto nel 1950 con Non c'è pace tra gli ulivi di Giuseppe De Santis e, soprattutto, poco dopo, Cronaca di un amore di Michelangelo Antonioni.



In pochi anni ha inanellato una folta fila di film d'autore. È stata diretta da Luciano Emmer, accanto a Marcello Mastroianni ne Le ragazze di Piazza di Spagna, e Francesco Maselli, di fianco al suo primo fidanzato, Walter Chiari. In Accadde al commissariato di Giorgio Simonelli (1954) è accanto ad Alberto Sordi.
Ha recitato per Luis Buñuel (Gli amanti di domani, 1956), che una volta ha definito «un pazzo». Dopo il matrimonio con il torero spagnolo Luis Miguel Dominguin diventò un personaggio da rotocalchi e per qualche anno ha abbandonato i set, che tornò a calcare negli anni Sessanta. Eccola in Il testamento di Orfeo (1960)di Jean Cocteau, Sotto il segno dello scorpione (1969) dei fratelli Taviani, Fellini Satyricon (1969) di Federico Fellini.

Più recentemente l'abbiamo vista in Harem Suare (1999) di Ferzan Özpetek e ne I Viceré (2007) di Roberto Faenza.

Una delle sue ultime apparizioni pubbliche è avvenuta a Roma lo scorso ottobre, quando ha presentato la sua biografia (Lucia Bosè. Una biografia di Roberto Liberatori), dicendo: «Non sono andata oltre con il cinema perché ho riservato metà della mia vita a me stessa». E un pensiero è andato ancora a Visconti, a quando le vaticinò il suo futuro da attrice: «A quel tempo, mi sembrava pazzo. Era come un fratello, un amante. Ho dato a Visconti quello che ho dato a pochi uomini, un vero amore».

In questo video la sua partecipazione a Domenica In, pochi mesi fa, nel salotto di Mara Venier. Lucia era emozionata e commossa per essere tornata in Italia:

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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