Mad Max: Fury Road, Festival di Cannes
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Mad Max: Fury Road, George Miller a ritmo rock. 5 cose da sapere

Ovazione e applausi al Festival di Cannes, dove debutta la nuova avventura post-apocalittica con Tom Hardy e Charlize Theron

Mad Max: Fury Road è stato accolto al Festival di Cannes come si accoglie il ritorno di un mito: applausi e ovazione durante la proiezione stampa dell'attesissimo film fuori concorso di George Miller che riporta sul grande schermo l'eroe della mitica trilogia.
La saga questa volta punta su due nuove stelle: Tom Hardy è il Guerriero della strada e Charlize Theron l'imperatrice Furiosa.

Tra inseguimenti e duelli in universo post apocalittico dove le gang si sfidano per benzina e acqua, in un mondo perduto nella follia, si muovono pochi dialoghi e un ritmo infernale. 

Mad Max: Fury Road esce oggi al cinema in Italia, distribuito da Warner Bros. Ecco 5 cose da sapere:

1) Alle origini di Mad Max

Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo. Era la fine degli anni '70 quando l'australiano George Miller, appena uscito dalla facoltà di Medicina, spinto dall'amore per il cinema d'azione, decise di riscoprirne il linguaggio visivo. Grazie alla sua esperienza di medico di pronto soccorso, ideò la storia di un uomo solitario in un mondo desolato dopo il crollo della società, i cui abitanti sono terrorizzati da bande di psicopatici motorizzati.
Con un budget ridotto all'osso, Miller mise insieme un rombante luna park di moto e macchine coi motori truccati, scelse un attore sconosciuto che si chiamava Mel Gibson ed era appena uscito dall'Accademia di recitazione, usò le desolate autostrade dei dintorni di Melbourne per catturare l'energia grezza di una serie di catastrofiche scene d'azione, con gente che guidava macchine vere a una velocità folle. Il risultato è stato Interceptor (Mad Max), che nel 1979 è esploso sui grandi schermi con un impatto forte sul pubblico. A questo sono seguiti l'iconico Interceptor - Il guerriero della strada (Mad Max 2: The Road Warrior, 1981) e il travolgente Mad Max - Oltre la sfera del tuono (Mad Max: Beyond Thunderdome, 1985).

2) Mad Max: Fury Road come un concerto rock

Miller ha sempre avuto in mente un film che sarebbe stato un inseguimento all'ultimo respiro dall'inizio alla fine. "Penso ai film d'azione come a una sorta di musica visuale e Fury Road è qualcosa tra un concerto rock estremo e un'opera", commenta Miller. "Voglio trascinare via gli spettatori dalle loro poltrone e coinvolgerli in un viaggio intenso e turbolento, lungo il quale potranno conoscere i personaggi e gli eventi che hanno portato a questa storia".
Paesaggi desolati e rovine, azione mozzafiato, dialoghi essenziali... Tra il primo film della saga e Fury Road c'è una connessione di intenti. "Una delle idee alla base del primo Mad Max e di Fury Road è legata a ciò che diceva Alfred Hitchcock, secondo il quale bisogna realizzare film che possano essere visti ovunque nel mondo, senza bisogno di sottotitoli" riflette Miller. "Si deve ottenere lo stesso risultato dei grandi brani musicali: non importa quale sia il tuo umore o a cosa stai pensando, loro ti portano altrove e ti fanno vivere un'esperienza intensa. È esattamente quello che ho cercato di fare con i miei film".

3) I nuovi personaggi

Tom Hardy, lo stupendo protagonista di Locke nonché temibile cattivo de Il cavaliere oscuro - Il ritorno, è il nuovo Max Max, un uomo ossessionato dal suo turbolento passato. Crede che il modo migliore per sopravvivere sia muoversi da solo, ma si ritrova coinvolto con un gruppo in fuga attraverso la Terra Desolata su un blindato da combattimento, guidato dall'imperatrice Furiosa, femmina alfa, guerriera in un mondo che rende schiave le donne. Le dà passione, dolore e rabbia Charlize Theron, bellissima anche rasata e sporca di grasso. Il gruppo è sfuggito alla tirannide di Immortan Joe, interpretato da Hugh Keays-Byrne, che torna dopo esser stato lo psicopatico Toecutter nel primo film della saga. Furibondo per il tesoro che gli è stato portato via, ha sguinzagliato tutti i suoi uomini sulle tracce dei ribelli. Ha così inizio la Guerra di Strada. 
Nicholas Hoult, l'attore britannico che nella saga degli X-Men è Bestia da giovane, interpreta il guerriero Nux, arrivato al culmine di quello che un Figlio della Guerra può sperare nel corso della sua breve esistenza: la posizione di autista. Possiede un proprio bolide personalizzato e lo guida: sul petto ha inciso il disegno di un motore V8.  

4) Dieci anni di lavoro, attori al volante, schianti folli nel deserto

La saga Mad Max è mitica anche perché gli attori sono veramente al volante dei loro veicoli e questa leggenda  in Fury Road si rinnova e si amplifica grazie alle nuove tecnologie.
"Il mondo di Mad Max è amplificato, ma non è un universo fantastico", spiega Miller. "Fury Road è stata un'opportunità per unire le sue dimensioni e la sua energia con le tecnologie d'avanguardia. Abbiamo potuto mettere le macchine da presa dove prima non sarebbe stato possibile con quel magnifico sistema che è l'Edge Arm. Se c'è una lotta su un veicolo, possiamo mettere i cavi agli attori e poi cancellarli in CGI. Quando vediamo Max appeso a testa in giù tra due veicoli, quello è Tom Hardy. Quando Furiosa si aggrappa a lui, è Charlize Theron aggrappata a Tom. E quando vediamo Nux arrampicarsi sul cofano di un veicolo, quello è Nicholas Hoult".
Per Hoult girare questo film è stata adrenalina pura: "Non c'è niente come il motore di una potente 8 cilindri sotto i piedi, il rombo dei camion che ti sorpassano, bombe che esplodono ovunque e gente che si agita in cima ai pali".
"C'è un intenso e strano divertimento nel vedere delle vetture che si schiantano nel deserto", sorride Miller. "Perdi ogni consapevolezza, è istinto, è una cosa di pancia. Questo non vuol dire che non sia folle. Ma per parafrasare un vecchio detto, 'Non devi essere pazzo per girare un Mad Max, ma aiuta'".
Il futuro folle di Mad Max: Fury Road ha alle spalle un decennio di lavoro. Ha richiesto il talento di centinaia di artisti per progettare e realizzare un autentico universo post-apocalittico, creare 3,500 storyboards e migliaia di oggetti di scena e costumi. La produzione ha messo in movimento il cast, la troupe e 150 veicoli, costruiti uno a uno in officina perché fosse possibile guidarli, attraverso il deserto della Namibia per 120 giorni e poter così girare la Guerra di Strada.

5) Le prime recensioni 

Finora la critica ha accolto con entusiasmo Mad Max: Fury Road.
"Allacciate le cinture, caricate e aggrappatevi perché Mad Max: Fury Road è una stravagante, coraggiosa e fenomenale cavalcata", scrive il New York Daily News.
L'Entertainment Weekly: "Fury Road non solo cattura la stessa follia da bomba Molotov del capolavoro di Miller del 1981, ma è anche un film sorprendentemente stra-ricco di adrenalina per un regista alla sua quinta decade dietro la macchina da presa".
Minneapolis Star Tribune: "Se sei un fan delle precedenti avventure Mad Max del regista George Miller, ti ritroverai in una reunion emozionante. Se non hai ancora incontrato questo tesoro internazionale, preparati a una sorpresa".

Mad Max: Fury Road, foto del film e del cast a Cannes

Mad Max: Fury Road
Festival di Cannes
"Mad Max: Fury Road" di George Miller

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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