J.J. Abrams e Star Wars, perché hanno scelto l'autore di Lost
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J.J. Abrams e Star Wars, perché hanno scelto l'autore di Lost

Il creatore di serie tv cult, regista dei nuovi film su Star Trek, dirigerà il settimo episodio di Guerre stellari. La notizia, ancora non ufficiale, infiamma la Rete, tra eccitazione e disapprovazione. Ma la Disney ha fatto bene i suoi conti...

Dall'Enterprise al Millennium Falcon, si cambia astronave e pure saga ma non cambia il regista: J.J. Abrams. Sarà lui dietro la macchina da presa di Star Wars - Episodio VII.

Il creatore delle serie tv Alias e Lost, che ha diretto il reebot di Star Trek (2009) con i giovani capitan Kirk e Spock, di cui a giugno arriverà in sala il sequel Into Darkness, darà vita al settimo episodio di Guerre Stellari, saga che ha incassato dal 1977 a oggi circa 4,4 miliardi di dollari.

La notizia rimbalza da Varietyal Washington Post, per diventare argomento di discussione della Rete e topic di Twitter, diviso sulla positività o meno del rumor. "È una buona o una brutta notizia?", si chiede qualcuno. "Ho forse sognato che Abrams stia per dirigere il nuovo Star Wars? Che abbinamento perfetto!", "Per favore, ma deve sempre fare tutto lui", "Saprà rimpiazzare Lucas? avrei preferito Del Toro", "Lo ambienterà alle Hawaii?", sono le contrastanti risposte.

Ancora si attende comunque l'ufficialità da parte della Disney, che ha comprato a ottobre 2012 la Lucasfilm detentrice dei diritti dell'universo di Obi Wan Kenobi e Darth Vader per 4 miliardi di dollari. Il nuovo film dovrebbe essere rilasciato nel 2015 e far parte di una nuova trilogia.

Michael Arndt (Toy Story 3, Little Miss Sunshine) sta scrivendo la sceneggiatura, che si dovrebbe concentrare su una nuova generazione di eroi e potrebbe vedere le apparizioni di Mark Hamill e Carrie Fisher nei loro vecchi amati personaggi della trilogia originale.

In verità Abrams in ottobre si era detto non interessato alla regia di Star Wars, ma pare che nel frattempo abbia cambiato idea sul progetto. Il CEO della Disney Bob Iger considera il nuovo franchise stellare una priorità, prevedendo l'uscita di film ogni due anni, valutando anche degli spin-off al di là della prossima trilogia. George Lucas, il venerato creatore della saga di cui ha diretto quattro film su sei, sarà consulente.
Nella trattativa un ruolo importante l'avrebbe giocato Kathleen Kennedy, assistente di Lucas e responsabile del coordinamento della trilogia, che avrebbe preferito Abrams a Ben Affleck.

Al di là del pensiero degli scettici, la Disney ha fatto i suoi calcoli e tutto parla a favore di Abrams. Dietro gran parte della fantascienza televisiva degli ultimi anni c'è il suo nome come produttore: Alias è stato un cult che ha lanciato l'eroina Jennifer Gardner, così come Fringe con le sue indagini legate alla scienza di confine ricorda un successo del genere come X-Files; dal 2012 inoltre ha visto il debutto un nuovo dramma fantascientifico, Revolution.

Per di più il regista 46enne newyorchese ha esperienza da vendere in materia di franchise di massa: è lui a produrre con la sua Bad Robot (il nome è già una garanzia) Mission Impossible (di Mission: Impossible III è stato anche regista) e Star Trek, e, come nota Hollywood Reporter, i suoi  discepoli Damon Lindelof, Roberto Orci e Alex Kurtzman hanno messo le mani su tutto ultimamente, da Prometheus a Transformers al prossimo sequel di The Amazing Spider-Man.
Sin dai tempi di Alias e Lost, la sua influenza ad Hollywood è grandissima. Il suo nome compare dietro a progetti che non ti aspetteresti (tra le sue ultime acquisizioni c'è quella dei diritti cinematografici sul libro Cycle of lies: the fall of Lance Armstrong, della giornalista del New York Times Juliet Macur, in vista di una pellicola sul sette volte campione del Tour de France travolto dallo scandalo del doping).

Abrams poi sembra non essere spaventato, a differenza di altri colleghi, dal rimaneggiare storie e saghe mostri sacri per il pubblico. Lo abbiamo visto con l'undicesimo episodio di Star Trek, per il quale intelligentemente è andato a riprendere la serie classica, ambientandolo in una nuova linea temporale, con un cast completamente rinnovato, o con Cloverfield, che rievoca Godzilla, o con Super 8, ricco di riferimenti alle pellicole di Spielberg e a I Goonies.

J.J. avrà le capacità per gestire l'orda di critiche e commenti arrabbiati dei fan di Star Wars. Sì, perché strali di fuoco contro di certo gli arriveranno, visto che sono poche le saghe che hanno creato un attaccamento e una valanga di ricordi e suggestioni come Star Wars. I puristi della serie, del resto, hanno storto il naso pure di fronte alla trilogia prequel di quella originale (Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma, Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni, Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith). Abrams, di fronte alle sferzate, riuscirà forse a non sentirsi lost.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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