Un giorno devi andare, il nuovo film di Giorgio Diritti
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Un giorno devi andare, il nuovo film di Giorgio Diritti

Il regista de L'uomo che verrà torna con un'altra storia intensa, portandoci in Amazzonia. Protagonista Jasmine Trinca. Il trailer

Giorgio Diritti, il regista bolognese de Il vento fa il suo giro e L'uomo che verrà, torna con Un giorno devi andare, che sarà distribuito da Bim nelle sale italiane il 28 marzo. Visti i precedenti (Il vento fa il suo giro fu un "caso nazionale" e restò in programmazione al Cinema Mexico di Milano per più di un anno e mezzo,L'uomo che verrà fu Gran Premio della Giuria Marc'Aurelio D'argento al Festival di Roma), le attese sono importanti.

Il suo sguardo profondo e crudo questa volta ci porta al di là dell'oceano, nella Foresta amazzonica.

Protagonista è Augusta (Jasmine Trinca), una giovane donna italiana che, a causa di dolorose vicende familiari, è spinta a mettere in discussione le certezze su cui aveva costruito la sua esistenza.

Su una piccola barca e nell'immensità della natura amazzonica inizia un viaggio accompagnando suor Franca (Pia Engleberth), un'amica della madre, nella sua missione presso i villaggi indios, scoprendo anche in questa terra remota i tentativi di conquista del mondo occidentale. Augusta decide così di proseguire il suo percorso lasciando la comunità italiana per andare a Manaus, dove vive in una favela. Qui, nell'incontro con la gente semplice del luogo, torna a percepire la forza atavica dell’istinto di vita, intraprendendo il "suo" viaggio fino ad isolarsi nella foresta, accogliendo il dolore e riscoprendo l’amore, nel corpo e nell'anima. In una dimensione in cui la natura assume un senso profetico, scandisce nuovi tempi e stabilisce priorità essenziali, Augusta affronta l’avventura della ricerca di se stessa, incarnando la questione universale del senso dell’esistenza umana.

Ecco il trailer:

"Anni fa ho realizzato alcuni servizi televisivi e un documentario in Amazzonia" ha raccontato Diritti nelle note di produzione "L’esperienza è stata molto coinvolgente: per la spettacolare bellezza della natura, per il dilatarsi di tempi, per la semplicità e la gentilezza delle popolazioni, in uno scenario che naturalmente porta a percepire la forza primordiale della vita, a interrogarsi sul ruolo dell’uomo e a indagare il senso di un 'oltre' l’esistenza stessa, pervasi da qualcosa che è 'altro', trascendente, tanto presente quanto impalpabile".

E continua: "Nell’occasione di quel viaggio, sono stati molti gli incontri con europei che hanno deciso di vivere la loro esistenza in quel territorio. Tra le tante figure mi incuriosì sentire citare sovente dai miei interlocutori la figura di un missionario italiano, Augusto Gianola, missionario del Pime vissuto in quell’area per più di trent’anni. Un uomo alla ricerca di Dio, un sacerdote che si spogliò del ruolo pastorale per calarsi in una condivisione umana con le persone più semplici e umili. La sua biografia, le sue lettere e l’esperienza diretta di incontro con altre persone in Amazzonia sono l’incipit di questo progetto filmico".

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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