Frozen - Il regno di ghiaccio, i segreti del lavoro d'animazione
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Frozen - Il regno di ghiaccio, i segreti del lavoro d'animazione

Intervista a Lino DiSalvo, capo di una squadra di 70 animatori. "I personaggi vivono e respirano nei nostri occhi e noi ci preoccupiamo profondamente di tirar fuori le loro personalità uniche"

Il 19 dicembre arriva nelle sale italiane Frozen - Il regno di ghiaccio, il film d'animazione del Natale Disney. Favola divertente e calda nonostante le distese innevate e le geometrie affascinanti di ghiaccio, è vagamente ispirata alla fiaba di Hans Christian Andersen La regina delle nevi.
Nel rapporto complicato tra due sorelle principesse, Elsa, maggiore e tormentata, e Anna, minore e vivace, si inseriscono personaggi particolari e buffi, il generoso e solitario Hans con la sua inseparabile renna, un popolo rumoroso di troll, il buffissimo pupazzo di neve Olaf. Per conoscere il mondo magico e creativo che sta dietro al cartoon, 53° Classico Disney, incontriamo Lino DiSalvo, capo dell'animazione del film, italiano che lavora negli studios americani da anni e ha già contribuito come supervisore dell'animazione a Rapunzel - L'intreccio della torre (2009) e Bolt - Un eroe a quattro zampe (2008).

In quanti animatori avete lavorato a Frozen?
Circa 70.

Come create i singoli personaggi e come riuscite a far sì che tante mani diverse sembrino un'unica mano, con un solo e coerente stile?
Lavorare con un insegnante di recitazione aiuta a far sì che tutti gli animatori siano sulla stessa lunghezza d'onda. Noi lavoriamo sulla verità delle emozioni, sull'emozione nel dettaglio, è un passo molto importante nel nostro processo qui ai Disney Animation Studios. Scoprire ciò che rende unico ciascun personaggio nel film e il fatto che tutti gli animatori intraprendano questo viaggio insieme è molto speciale e divertente!

Per quanto tempo avete lavorato sul film?
Frozen ha richiesto circa due anni di realizzazione.

Lei ha detto che l'animazione dei personaggi femminili è più difficile. Perché?
Sono personaggi ricchi che vivono e respirano nei nostri occhi e noi ci preoccupiamo profondamente di tirar fuori le loro personalità uniche. Man mano che progrediamo in un progetto, è un'impresa molto complessa catturare le sfumature e il sottotesto delle nostre esplorazioni iniziali disegnate a mano e poi tradurre il fascino artistico in computer grafica. Maschio, femmina, pupazzo di neve... I miei commenti sono stati estrapolati da una conversazione più ampia su queste sfide tecniche.

Anna, Elsa, Hans, Olaf, i troll, la renna... Quale personaggio di Frozen porta di più nel cuore?
Amo davvero tutti i personaggi di Frozen... Avendo lavorato così strettamente su ogni personaggio durante il processo di esplorazione, è dura per me sceglierne solo uno.

Frozen è un musical, i personaggi devono cantare: il lavoro d'animazione è più difficile rispetto a un cartoon tradizionale?
Animare personaggi che cantano è stata una sfida, ma come animatore è un sogno che diventa realtà. Se non avessimo fatto attenzione sarebbe stato facile far slittare il personaggio verso i "cliché". È stato importante per noi trattare le scene di canto come se fossero normali dialoghi, sinceri nella recitazione.

Blocchi di ghiaccio trasparenti, scala e palazzo di ghiaccio, distese di neve, rami perlati di ghiaccio: Frozen presenta un paesaggio davvero affasciante. È stato difficile realizzarlo?
Abbiamo fatto molti viaggi in giro per il mondo per studiare come il ghiaccio si comporta, come riflette e rifrange la luce... Proprio come con l'animazione dei personaggi, puoi animare con sincerità solo ciò che conosci.

 

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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