10 film belli sulle rapine da vedere
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10 film belli sulle rapine da vedere

Menti criminali scattanti o sconsiderate, colpi grossi più o meno audaci, piani studiati a tavolino e tensione (o risate). Tra grandi classici da rispolverare e film meno noti da scoprire

Il Professore, Rio, Tokio e compagnia bella sono tornati. I ladri de La casa di carta, che hanno predato la Zecca nazionale spagnola, sono su Netflix per la quarta parte della popolare serie tv: per molti fan il modo migliore per trascorrere questa quarantena casalinga dovuta al Coronavirus.

Per chi ha voglia di menti criminali scattanti o sconsiderate, di colpi grossi più o meno audaci, di piani studiati a tavolino e tensione, ecco 10 film su rapine da vedere o rivedere. Alcuni sono grandi classici da rispolverare, altri sono film meno noti da scoprire.

Inside Man di Spike Lee (Usa, 2006)

Grande cinema e bel cast: Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Christopher Plummer, Willem Dafoe, Chiwetel Ejiofor. Da Spike Lee un thriller energico e intelligente, che riesce a ribaltare i simboli consueti tra intrighi, suspense e colpi di scena.
Alcuni rapinatori entrano in una banca di New York e prendono ostaggi. Il loro capo (Owen) instaura una contrattazione telefonica con un detectvie (Washington). Ma nella trattativa entra in gioco anche una mediatrice (Foster)...

American Animals di Bart Layton (Usa, Regno Unito, 2018)

Dal britannico Bart Layton un film che racconta con freschezza uno dei colpi più ingenui e bizzarri mai realizzati: la storia vera della sconclusionata rapina alla biblioteca Transylvania University di Lexington, Kentucky, ordita da quattro studenti benestanti armati di un'ingenuità disarmante.
Un crime tragicomico, brillante e ritmato, che interseca con originalità fiction a interviste ai veri protagonisti, e intanto riflette sull'anelito scomposto a una vita fuori dall'ordinario. Con il promettente Barry Keoghan.

Onora il padre e la madre di Sidney Lumet (Usa, 2007)

Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Albert Finney e Marisa Tomei al servizio dell'ultimo film di Sidney Lumet. Un thriller che esplora l'imperfetta natura umana (titolo originale, Before the devil knows you're dead, frase che compone il detto inglese "May you be in heaven half an hour... before the devil knows you are dead!", ovvero "Che tu possa stare in paradiso mezz'ora… prima che il diavolo venga a sapere della tua morte").
Due fratelli escogitano un piano per rapinare la gioielleria dei loro genitori. Quando qualcosa va storto, l'intera famiglia è in rotta di collisione sull'orlo della tragedia.

I soliti ignoti di Mario Monicelli (Italia, 1958)

Un grande classico, capolavoro della commedia all'italiana, capostipite dei caper movie (film su gruppi di persone che organizzano grandi furti in modo accurato) ma in chiave comica. Monicelli realizza un'abile parodia del noir drammatico francese Rififi di Jules Dassin del 1955 (un altro film da vedere!).
Un gruppo di pasticcioni, tra cui un pugile in caduta libera (Vittorio Gassman), un fotografo disoccupato (Marcello Mastroianni) e un ex fantino sempre affamato (Carlo Pisacane) pianifica una rapina apparentemente semplice. A guidare la sgangherata banda un ladro in pensione che fa da consulente (Totò).

Le iene di Quentin Tarantino (Usa, 1992)

Film d'esordio di Quentin Tarantino (titolo originale Reservoir Dogs), è diventato cult, trasformando Quentin da sceneggiatore ignorato e attore part-time a uno dei più influenti registi.
La rapina (a un importatore di diamanti) viene inquadrata prima e dopo, mai durante. A ogni rapinatore viene assegnato il nome fittizio di un colore (come La casa di carta, oggi, assegna a ogni baldo il nome di una città): ecco Mr. White (Harvey Keitel), Mr. Orange (Tim Roth), Mr. Blonde (Michael Madsen), Mr. Pink (Steve Buscemi), Mr. Blue (Edward Bunker), Mr. Brown (Tarantino stesso). Tutti in completo e cravatta neri e camicia bianca, tra di loro non si conoscono. Il colpo finisce in un bagno di sangue, tra black humour e violenza pulp.

I senza nome di Jean-Pierre Melville (Francia, Italia, 1970)

Jean-Pierre Melville, maestro del noir e poliziesco francese, con I senza nome (titolo originale Le cercle rouge) tocca il suo vertice, con uno stile essenziale e quasi documentaristico. Alla sua corte Alain Delon e Gian Maria Volonté.
Un pregiudicato (Delon), un criminale italiano evaso (Volonté) e un ex poliziotto alcolista (Yves Montand) studiano un piano per svaligiare una gioielleria di Parigi. Ma sulle loro tracce c'è un commissario ostinato (Bourvil).

Victoria di Sebastian Schipper (Germania, 2015)

Una ragazza, una città, una sola notte, un unico piano sequenza. 2 ore e 14 minuti senza stacchi.
Victoria (interpretata da Laia Costa), una ragazza di Madrid, fuori da un locale notturno di Berlino incontra quattro ragazzi che la coinvolgono in una folle notte: per pagare un debito, puntano a una rapina in banca.
Il regista ha raccontato: «Il 27 aprile 2014 abbiamo acceso la videocamera un po' dopo le 4 e mezza di mattina, in un locale che abbiamo costruito noi stessi (in modo da avere vicine le varie location), e dopo 2 ore e 14 minuti - dopo aver corso, camminato, passeggiato ed esserci arrampicati in 22 diverse location, dopo che 6 aiuto registi avevano coordinato più di 150 comparse e dopo aver seguito senza pause sette attori con 3 fonici - avevamo finito - alle 6 e 54 del mattino. Mentre stavamo girando, il sole aveva iniziato lentamente a sorgere e Laia Costa aveva finalmente abbandonato il nostro direttore della fotografia Sturla Brandth Grøvlen, che aveva l'aspetto di uno che aveva appena corso una maratona. In effetti era così. L'avevamo corsa tutti».

Rapina a mano armata di Stanley Kubrick (Usa, 1956)

Stanley Kubrick aveva 27 anni e Rapina armata (titolo originale The killing) era il suo terzo lungometraggio, che lo fece salutare dalla critica americana come il nuovo Orson Welles. Il film, noir drammatico elegante e severo, è sceneggiato dallo stesso Kubrick con Jim Thompson (con cui lavorò anche a Orizzonti di gloria) sulla base del romanzo omonimo di Lionel White.
Sterling Hayden interpreta un criminale incallito alla sua ultima rapina, prima di mollare tutto per la sua bella (Coleen Gray). Guida una banda di piccoli avidi delinquenti per un colpo alle ricevitorie dell'ippodromo. Il disastro è dietro l'angolo.

Ocean's eleven - Fate il vostro gioco di Steven Soderbergh (Usa, 2001)

Un film divertente, d'intrattenimento e pop corn, con un super cast, tutti bravi e alla moda, con George Clooney che orchestra e poi Brad Pitt, Matt Damon, Julia Roberts, Andy Garcia, Casey Affleck
La rapina del secolo prefissata, sfida impossibile, è al caveau in cui confluiscono gli incassi di tre casinò di Las Vegas (e intanto il piano prevede di "rubare" anche la donna al proprietario delle tre sale da gioco). È una sorta di remake del film Colpo grosso (Ocean's 11) del 1960 di Lewis Milestone con Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr.

Gli uomini d'oro di Vincenzo Alfieri (Italia, 2019)

Un crime metropolitano, composto di tre capitoli, ispirato a un fatto di cronaca avvenuto a Torino nel 1996. Con Fabio De Luigi, Edoardo Leo, Giampaolo Morelli.
Quando Luigi (Morelli), impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne, vede sfumare il sogno della baby pensione a causa della riforma Dini, decide di "vendicarsi". Pianifica di derubare il furgone portavalori che guida tutti i giorni, niente armi, niente sangue. Coinvolge il suo migliore amico ex postino insoddisfatto (Giuseppe Ragone), l'ambiguo collega Alvise (De Luigi) e un ex pugile (Leo) tutto muscoli e poche parole. Ma il crimine non è per tutti.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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