I 10 film italiani più belli del 2018

I 10 film italiani più belli del 2018

Al primo posto la favola poetica e crudele "Lazzaro felice" di Alice Rohrwacher. Nella top ten due documentari e una commedia folle

In un anno in cui è mancato il film perfetto, che trafigge e resta irrimediabilmente dentro, ecco il meglio del cinema italiano del 2018, secondo noi. Favole tra poesia e crudeltà, storie scurissime, documentari insoliti, commedie pazzoidi...

Qui di seguito i 10 film italiani più belli del 2018, tra quelli usciti in sala nell'anno.

1) Lazzaro felice di Alice Rohrwacher

Tra favola e verità durissima, una storia di santità senza miracoli. Dolce e incompresa. Perché la bontà è possibile, ma spesso è ignorata. Premiata a Cannes la sceneggiatura, che si ispira a un fatto reale (una marchesa del centro Italia, approfittando dell'isolamento di alcune sue proprietà, aveva mantenuto i suoi contadini all'oscuro della fine della mezzadria).

2) Dogman di Matteo Garrone

Un'altra faccia della bontà. Quando i buoni si ribellano a volte non trovano la giusta misura, né il riscatto che si aspettano. In una periferia decadente dove l'unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello Fonte è il canaro dallo sguardo pacifico che poi rompe gli argini (premiato a Cannes come migliore attore). Una storia nera, senza conforto.

3) Figlia mia di Laura Bispuri

Nella natura ruvida e selvaggia di una Sardegna che sa di ferite e amore, tre donne si muovono in reciproci avvicinamenti, ricerche, fughe. Valeria Golino e Alba Rohrwacher sono due madri che si contendono una figlia condivisa, senza isterie urlate e violenze lancinanti. Guidate da un legame superiore quasi ancestrale, la generosità della maternità.

4) Arrivederci Saigon di Wilma Labate

Documentario pieno di cuore e humour, racconta le incredibili vicende delle Stars, giovanissima band italiana che, nel 1968, dalla provincia rossa toscana fu inviata in tournée in estremo oriente, Manila, Hong Kong, Singapore... Per ritrovarsi invece, inaspettatamente, in Vietnam, a suonare nella base militare americana, mentre in Italia si facevano cortei contro la guerra. Dopo cinquant’anni, le ragazzine ingenue di allora narrano quell'esperienza controversa. 

5) Favola di Sebastiano Mauri

Un film magnificamente folle! All'inizio quasi orticante poi... pazzoide, esagerato, sconclusionato, fino a che tutto torna. E si ride. Ci si stupisce, con meraviglia colorata. E quasi ci si commuove. Finalmente qualcosa di diverso, che luccica di estro e acutezza, scardinando le apparenze. Via i limiti all'amore e all'identità. Esilaranti Filippo Timi, Mrs Fairytale, e Lucia Mascino, Mrs Emerald.

6) Santiago, Italia di Nanni Moretti

Con filmati d'epoca e interviste ai torturati ed esuli di allora, la ricostruzione struggente e avvincente del golpe che annientò il governo Allende, primo capo di Stato marxista democraticamente eletto. È quasi una sorpresa riscoprire il ruolo importante che ebbe l'Italia allora, prima nell'accogliere i rifugiati nell'ambasciata di Santiago, quindi sul territorio nazionale. I paragoni accennati con la crisi migratoria attuale sanno un po' di retorica, ma non lanciano riflessioni. 

7) Ella & John - The Leisure Seeker di Paolo Virzì

Per il suo primo film americano, Virzì chiama a sé due giganti della recitazione, Helen Mirren e Donald Sutherland, che non si smentiscono. L'Alzheimer, la vecchiaia, l'amore, le fragilità, narrate con umanità calda. Si ride e si piange, sentendo tutto il calore tragico e dolciastro della vita.

8) La terra dell'abbastanza di Damiano e Fabio D'Innocenzo

Sulla scia di Claudio Caligari, una periferia romana cruda e scura in cui la violenza diventa l'unico linguaggio comprensibile. Due ragazzi si spingono oltre il limite della sopportazione per vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla. Esordio rivelazione dei due giovani gemelli nati a Tor Bella Monaca.

9) Sulla mia pelle di Alessio Cremonini

"Nei sette giorni che vanno dall’arresto alla morte, Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri, giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri e in pochi, pochissimi, hanno intuito il dramma che stava vivendo". Questa la molla che ha fatto nascere il film sulla "misteriosa" morte del giovane ragioniere romano. Un film dal taglio quasi documentaristico, misurato, che parla di diritti umani. 

10) Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino

Una storia d'amore gay, estetica e vintage, che si svela piano, in un'estate italiana anni '80 più da guardare che da vivere, nella fotografia incantata del thailandese Mukdeeprom. Un film intellettualizzato, che all'empatia preferisce la bellezza esteriore, capace di ammaliare l'Academy e vincere un Oscar per la sceneggiatura. Interpretazione notevole di Timothée Chalamet. 


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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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